Benitez: “Ma quale crisi, guardate la classifica…”

Ma quale crisi! Parlano la classifica e i risultati: è in queste parole il senso della conferenza stampa di Rafa Benitez alla vigilia dell’incontro di Champions Inter-Werder Brema. Una vigilia senza certezze riguardo alla presenza in campo di Diego Milito e Goran Pandev che sono nella rosa dei venti convocati ma il nodo sarà sciolto solo dopo la seduta di allenamento di oggi. Il Principe ieri si è allenato con la squadra, Pandev no, Samuel è fuori. Benitez non esclude una partenza da titolare per il giovane Coutinho e fra i convocati per la prima volta compare il nome di Amantino Mancini.

Benitez è ottimista e tranquillo, consapevole che il Werder Brema non è un cliente facile ma che la sua squadra ha voglia di vincere e di riscattarsi dopo la bruciante sconfitta contro la Roma al novantaduesimo minuto. Una partita che ha attizzato polemiche e veleni, spazzati via prima da Esteban Cambiasso e poi da Benitez. Problemi di ‘panchina corta’ non ce ne sono: si punta sui giovani che avranno il tempo di crescere e di dimostrare il loro talento. Elogi per la classe diWesley Sneijder e per Samuel Eto’o, che – sottolinea Benitez – è una risorsa e non un problema. Il caso Chivu è ormai chiuso, almeno stando a quanto dichiarato ieri. Spogliatoio compatto e neanche gli infortuni fanno paura più di tanto. La pressione quella di sempre: “Nel girone, tutte le squadre hanno pareggiato, la situazione è la stessa. Affrontiamo la gara convinti di poter vincere”.

Eppure un minimo di tensione sembra affiorare: “Tutte le squadre hanno problemi. Noi siamo l’Inter – spiega Benitez – una grande squadra che tutti guardano. Dopo la gara contro il Bari, tutti parlavano del nostro grande lavoro e, nonostante tutto, si parlava del rigore dato a noi. Dobbiamo essere arrabbiati, ma solo perché abbiamo preso un gol all’ultimo minuto”. Lo sfogo di Chivu ha prodotto qualcosa nell’assetto dei nerazzurri?: “Questa squadra ha tanti giocatori offensivi, non è facile trovare un equilibrio. Non sempre si può fare quel che abbiamo fatto a Palermo o contro il Bari. Io ho visto la sfida di Roma, se la giocassimo altre cento volte così la vinceremmo 99 volte”. Un pizzico di ironia nel rispondere al fuoco di fila dei giornalisti italiani e tedeschi. Una battuta la riserva alla ‘panchina corta’: “No, la lunghezza è la stessa di sempre. Abbiamo giocatori giovani, hanno bisogno di tempo”.

Benitez poi è chiamato a dare conto sul perché la squadra crei tante occasioni da gol per poi concretizzare poco: “Se tiriamo tanto, è un bene per noi. Segnare è un po’ più difficile. Durante l’anno, penso potremo diventare più precisi. Quanto al modulo, abbiamo tre-quattro giocatori infortunati o acciaccati. Questo può far crescere i nostri giovani”. Buone notizie per il ritorno di Davide Santon: “Negli ultimi dieci giorni ha fatto bene, è vicino al rientro. Una squadra che ha giocato contro Palermo e Bari e lo ha fatto bene non può cambiare modulo ogni settimana. Sono contento dei suoi miglioramenti”. Aleggia anche il ‘fantasma’ di Mario Balotelli che forse in questo momento avrebbe potuto essere l’uomo giusto al posto giusto: “Non è il caso di guardarsi indietro, guardiamo avanti”, glissa Benitez. Infine, i giornalisti tentano di fargli commentare l’ultima clamorosa performance di Mourinho che, durante una conferenza stampa, si è alzato e se ne è andato: “Non dico niente, comunque io resto qui…”.