Ue apre una procedura d’infrazione contro la Francia

BRUXELLES – La Commissione europea ha deciso oggi di aprire una procedura di infrazione contro la Francia per le espulsioni compiute nei confronti dei cittadini rom in quanto non ha trasposto in modo corretto la direttiva europea sulla libera circolazione dei cittadini Ue nella legislazione nazionale.

Bruxelles di conseguenza invierà una lettera di messa in mora, ovvero il primo passo della procedura di infrazione, a Parigi per invitarla a prendere provvedimenti in materia. La lettera dovrebbe essere inviata nel corso del mese di ottobre insieme al pacchetto delle altre procedure di infrazione che la Commissione apre mensilmente, ma, ha precisato la portavoce della Commissione europea, la missiva potrebbe non essere inviata se la Francia fornirà a Bruxelles un calendario preciso con misure dettagliate entro il 15 ottobre.

La Commissione europea sta anche analizzando la trasposizione della direttiva del 2004 sulla libera circolazione anche negli altri Stati membri dell’Unione e, ”se sarà il caso” invierà altre lettere di messa in mora a quei Paesi che a suo giudizio non dovessero rispettare la normativa Ue.

Bruxelles ha però “preso nota” delle assicurazioni fornite dalle autorità francesi “al massimo livello” che le misure prese sin da questa estate per lo smantellamento dei campi rom “non avevano l’obiettivo o l’effetto di prendere di mira una specifica minoranza etnica”, che avrebbe quindi comportato una violazione del principio Ue di non discriminazione. Infatti, la circolare francese del ministero dell’Interno ‘incriminata’, datata 5 agosto in cui si faceva esplicito riferimento ai rom, “non era conforme” a questo orientamento, ha sottolineato l’analisi compiuta dalla Commissione sotto la guida della vicepresidente e responsabile per la Giustizia e la Cittadinanza Viviane Reding, aggiungendo però che questa è stata successivamente “annullata” e “sostituita” con una nuova circolare il 13 settembre.

Su questo punto, quindi, per ora Bruxelles non ha preso alcuna iniziativa, avvertendo però che “proseguirà gli scambi con le autorità francesi su queste questioni” e che “è in corso l’invio di una lettera con domande dettagliate che riguardano l’applicazione pratica delle assicurazioni politiche fornite”. Allo stesso tempo, la Commissione ha annunciato la presentazione ad aprile del 2011 di un Quadro europeo per le strategie di integrazione dei rom, che sarà basato sulle conclusioni dei lavori della Task force sui rom lanciata il 17 settembre nel corso del Consiglio europeo informale dei capi di Stato e di governo.

La decisione sulle azioni da intentare nei confronti della Francia è stata presa all’unanimità e seguendo le proposte formulate dalla commissaria alla giustizia Viviane Reding, criticata per avere utilizzato toni eccessivi nei confronti di Parigi, paragonando in modo indiretto le espulsioni dei rom alle deportazioni naziste. Così si è difeso il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. “E’ stata una decisione unanime basata sulla proposta della commissaria Reding, per cui il Collegio ha seguito pari pari la sua proposta”, ha replicato Barroso a chi lo accusava di avere fatto marcia indietro nei confronti di Parigi, in particolare sulla questione della discriminazione delle minoranze. “Noi non subiamo pressioni da nessuno e le nostre decisioni non sono basate su pressioni ma su quelli che sono gli obblighi assegnati alla Commissione dai Trattati”, ha tuonato Barroso, ribadendo che l’esecutivo Ue ha “rispettato i suoi impegni” che le danno il ruolo di “guardiana dei Trattati”.