Inter-Juventus, show a reti bianche

MILANO – Finisce senza il guizzo vincente la madre di tutte le partite, la sfida che da sempre seduce e appassiona: Juventus- Inter fila via priva di gol ma in campo si vedono l’intensità chiesta da Rafa Benitez e l’orgoglio invocato da Gigi Del Neri. L’allenatore della Signora non avrebbe firmato per un pareggio ma può essere felice della sua Juve che colma la distanza dall’Inter, sulla carta più forte.


Inizia con scaramucce tra i tifosi che poi subito si ricompongono, con i nervi a fior di pelle di Muntari che se ne va a casa dopo aver appreso la sua destinazione in tribuna e con i due ‘principi’ Milito e Del Piero in panchina. L’Inter non la spunta, tiene il passo in classifica ma perde la vetta a favore della Lazio, la Juve conferma i suoi progressi e si pone prepotentemente alla pari con le altri aspiranti allo scudetto.


Non c’é Moratti in tribuna ma c’é Mario Balotelli che molti vorrebbero in campo. Benitez punta sui giovani che hanno umiliato il Werder Brema – Coutinho e Biabiany – con il classico 4-3-2-1 e Eto’o posizionato come unica punta; Del Neri si gioca la carta Quagliarella in tandem con Iaquinta. Marchisio è schierato da esterno sinistro e Krasic sulla destra. Il modulo di Del Neri cambia in corso d’opera e si fa duttile: 4-4-2 o, in altri casi, 4-3-3. Il primo tempo è vibrante, si gioca palla a terra, la partita vive sui tocchi di prima e fiammate di genio da una parte e dall’altra: Eto’o incanta, Krasic con le sue incursioni mette i brividi ai campioni d’Europa. Quagliarella è pericoloso ma non letale, De Ceglie decisivo in difesa, i due portieri Storari e Julio Cesar fanno piccoli grandi miracoli. La Juve non ha paura e la coppia Aquilani-Iaquinta va subito a caccia del gol. Poi si fa vedere Eto’o che mette in crisi la coppia dei centrali bianconeri.


Il Re Leone è incontenibile: colpi di tacco in area, accelerazioni straordinarie, è sempre protagonista. Bonucci non ce la fa a tenerlo e al 16’ si fa ammonire per gioco falloso su Coutinho. Al 21’ tiro da fuori di Krasic, al 32’ annullato un gol alla Juve per fuorigioco ma è sempre Eto’o a gettare letteralmente lo scompiglio nella difesa bianconera anche se il suo piede ispirato non basta a portare la vittoria all’Inter: al 42’ si trasforma in una forza della natura, salta tre avversari ed entra in area ma il momento del gol non arriva. Inter e Juve si affrontano a viso aperto: la partita è corretta ma c’é elettricità nell’aria. Maicon si lascia andare a un gesto plateale indirizzato alla panchina per sollecitare il cambio di Biabiany che si fa male. E’ il turno di Diego Milito.
Nel secondo tempo spazi più aperti, squadre che accusano la stanchezza, Cordoba viene rilevato da Santon, Iaquinta da Del Piero, De Ceglie da Motta. Occasioni da una parte e dall’altra: al 15’ Krasic salta Chivu e si accentra, prova il tiro. Salva Julio Cesar. Sull’altro fronte occasionissima sulla testa di Maicon su una palla offerta da Sneijder. Ci prova Del Piero e Milito sembra ritrovare una buona forma ma ancora non è il Principe di San Siro, calcia in maniera non precisa su lancio di Cambiasso al 33’. Le stelline non brillano: Coutinho si dà molto da fare ma non basta la buona volontà, Biabiany si infortuna e gli assenti questa volta si fanno sentire anche perché la Juve non è il Werder. E’ un derby senza gol, ma anche senza veleni.