Corvia manda ko gli etnei

CATANIA – La vittoria dell’umiltà. Il Lecce supera 1-0 un Catania che ha ben altri valori, ma che nella trasferta in Puglia non si è espresso al meglio. Poca continuità, errori inconsueti da parte di Maxi Lopez, troppi uomini al di sotto del loro standard. E anche una buona dose di sforuna. Se si perde sull’unico vero tiro in porta degli avversari qualcosa da recriminare c’è.

Il 4-3-3 del Lecce (4-1-4-1 quando la squadra si difende) va attaccato sugli esterni. E il Catania proprio dalla sinistra trova la prima, colossale, occasione dopo 5’. Mascara pesca Maxi Lopez nel cuore dell’area per una conclusione abbastanza comoda. Ma l’argentino calcia addosso all’ottimo Rosati sprecando un gol che una punta del suo livello deve segnare. La partita si spegne: il piano tattico di De Canio, aspettiamoli e ripartiamo, è evidente. Al Catania manca brillantezza. Carboni e Biagianti danno poco in costruzione, Mascara resta in ombra e Maxi, cliente terribile per i centrali pugliesi, non converte neppure la seconda occasione. Ma stavolta non ha colpe: dopo aver saltato Andujar trova il salvataggio di Fabiano appena prima della linea.

Il Lecce ha un grande merito: va in gol alla prima occasione. Olivera mette in mezzo una palla dalla sinistra che viene casualmente sporcata da Silvestre. La deviazione dell’argentino libera Corvia sul secondo palo, che non può sbagliare.

Giampaolo nella ripresa riparte con Ledesma per Carboni. Poi inserirà anche Antenucci e Gomez. Il Catania sembra avere qualcosa in più, ma fa male solo a tratti. Il Lecce passa dieci minuti complicati a cavallo della mezz’ora, ma Rosati non deve compiere nessuna parata. Così i pugliesi incassano una vittoria preziosa. La salvezza, che visti gli organici della serie A resta comunque complicata, deve passare per forza da Via del Mare.