Lotito: “Siamo sereni, non soffriamo di vertigini”

Una squadra competitiva che “potrà dare grandi soddisfazioni”, ma nessun capogiro da primato in classifica. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, predica umiltà per la squadra biancoceleste che dopo la sesta giornata di campionato guarda tutti dall’alto del primo posto in classifica.

“Siamo consapevoli di aver allestito una squadra competitiva, ma sappiamo che per raggiungere gli obiettivi serve lo spirito di gruppo – le parole di Lotito ai microfoni di Radio anch’io lo sport -. Andiamo avanti partita dopo partita sperando che la squadra possa esprimersi sempre al meglio. L’abbiamo allestita per superare qualsiasi evenienza. E noi siamo molto tranquilli e sereni, non soffriamo di vertigini”.

La vittoria sul Brescia ha consolidato la posizione della Lazio, ma Lotito preferisce tenere a bada facili entusiasmi. “Vogliamo giocare partita dopo partita sapendo che è il gruppo che consente il raggiungimento dei risultati – ha sottolineato il presidente del club -. Se facciamo questo, senza quegli entusiasmi che possono esaltare in alcuni momenti e abbattere in altri, questa squadra potrà fare grandi cose”.

Dietro al successo della Lazio anche una campagna acquisti mirata: fiore all’occhiello Hernanes. “Il nostro mercato è aperto 365 giorni l’anno e 24 ore su 24 – spiega il patron laziale -: abbiamo obiettivi precisi e la squadra è stata allestita con una logica della crescita per tappe, ci stiamo scrollando di dosso tutto il pregresso, e oggi la società può vedere a un futuro diverso. È un gruppo di grande valore. Hernanes lo stavamo seguendo, è stata una trattativa estenuante, Tare è volato in Brasile cinque giorni, non abbiamo dormito: lo abbiamo acquisito pagandolo cash, nonostante ci fossero altri club che hanno provato a farci saltare la trattativa”. Ma per Lotito il successo in campo va di pari passo con quello dei valori “morali”: fa i complimenti a Mauri che torna in nazionale (“Sono contento per il ragazzo che lo merita, io infatti mi sono opposto alla sua cessione”) e pensa al cammino da fare. “Mi auguro che rimanga questo spirito, che chi scende in campo lo fa anche per chi è rimasto a casa – dice -: se resta tutto questo la Lazio è una squadra che potrà dare grandi soddisfazioni, perché c’è qualità non solo sul piano tecnico ma anche morale. Serviva carica umana giusta. Mi auguro che la tifoseria capisca gli sforzi fatti dalla società”.

E tra i simboli della nuova Lazio c’è l’aquila, chiamata “Olimpia” che viene fatta volare allo stadio prima delle gare: “Nasce dalla volontà di riportare i tifosi allo stadio: un progetto per potersi attuare ha bisogno dell’affetto e del calore della gente, che deve essere il valore aggiunto di questa squadra. Tutti intorno al simbolo della Lazio, e non a caso l’aquila si chiama Olimpia. Serve l’orgoglio di appartenenza e l’aquila è simbolo di fierezza e allo stesso tempo di libertà che sono i nostri valori”. Altro obiettivo di Lotito è lo stadio di proprietà “che deve essere la casa del tifoso, per un contatto diretto con la squadra”.

Da rappresentante della Lega parla anche del contratto dei giocatori e della minaccia di sciopero che aleggia sempre: “Noi siamo nelle condizioni di riscrivere questo accordo collettivo, non bisogna prevaricare né da una parte né dall’altra: vogliamo una gestione specchiata che è obbligatoria dal 2012 secondo i dettami del fair play economico voluto dall’Uefa”. Lotito pensa alla sua squadra e sulla Roma, penultima in classifica e in crisi nera, preferisce glissare: “Noi pensiamo al tragitto della Lazio, mi auguro che mantenga questo spirito e tutto il resto si vedrà”.