Il Nobel della Fisica a Geim e Novoselov

È stato assegnato ad Andre Geim e Konstantin Novoselov per le ricerche sulla struttura del grafene il Nobel per la Fisica 2010. I due scienziati russi, rispettivamente di 57 e 36 anni, sono stati premiati per la scoperta, pubblicata sulla rivista Science nel 2004, della struttura di uno dei materiali più innovativi e rivoluzionari, il grafene.

Trasparente e ottimo conduttore elettrico, questo materiale è oggi tra i più promettenti per costruire dispositivi come touch screen, pannelli luminosi e celle solari, ed è anche ottimale per aprire la strada ai futuri computer quantistici. L’ingrediente di base del grafene è il più familiare carbonio, che si presenta in questo caso in una struttura decisamente diversa: sostanzialmente bidimensionale (considerando che lo spessore è pari a quello di un atomo) e dall’aspetto simile a un nido d’ape. Queste caratteristiche singolari e insolite influenzano direttamente il comportamento di questo materiale, le cui proprietà cessano di rispondere alle regole della fisica tradizionale per obbedire a quelle della fisica quantistica. Geim e Novoselov hanno avuto il merito di avere estratto il grafene dalla grafite, il materiale di cui sono fatte le comunissime matite. La loro abilità straordinaria li ha portati a manipolare la grafite in modo tale da ottenere uno strato di questo materiale sottile come un atomo, sfidando l’incredulità e lo scetticismo dei loro colleghi, convinti che sarebbe stato possibile non solo ottenere un materiale simile, ma soprattutto renderlo stabile.

Nel frattempo c’è attesa per l’appuntamento di domani quando verrà assegnato a Stoccolma il premio Nobel per la Letteratura. Puntualmente come ogni anno circolano indiscrezioni, pronostici, annunci, sul possibile vincitore. Previsioni del resto quasi sempre smentite dal’Accademia svedese che sembra avere una particolare propensione a scegliere candidati sui quali nessuno (o quasi) in precedenza ha puntato.

Negli ultimi anni si è parlato varie volte ad esempio di Philip Roth o di Bob Dylan, ma anche di altri: dall’israeliano Amos Oz all’americana Joyce Carol Oates, all’algerina Assia Djebar. Per cui, anche quest’anno il dubitativo è d’obbligo.