Bossi e Alemanno fanno pace con una tavolata bipartisan

Cuochi di Testaccio, quartiere popolare di Roma noto per le trattorie romane doc, e di Modena. Anche così Bossi e Alemanno suggellano la pace in piazza firmata con menù bipartisan: cicoria ripassata, coda alla vaccinara, rigatoni con sugo di coda e trippa, il tutto annaffiato da 80 bottiglie di Frascati Doc mentre l’Italia settentrionale ha portato in trasferta sei forme di Parmigiano Reggiano, salame e 200 chili di polenta al ragù per un totale di un migliaio di porzioni e da bere Lambrusco a volontà.

Per cucinare per gli invitati al pranzo all’aperto organizzato davanti all’obelisco di piazza Montecitorio il Campidoglio si è affidato alla trattoria ‘I Mattarelli’ di Testaccio mentre, in trasferta, la Lega Nord ha portato i suoi militanti di Modena che si sono improvvisati chef e si danno da fare davanti a pentoloni di polenta. Per il pranzo è stato allestito un tavolo quadrato molto spartano con tovaglie tipiche da picnic a quadri bianchi e verdi per la parte ‘leghista’ del tavolo e in stoffa marrone per la trattoria romana.

“Questo è il momento di scambiarci reciproche abitudini. Dopo tante polemiche è il momento della pace” ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, stretto tra il leader della Lega Umberto Bossi e il ministro Roberto Calderoli. Davanti a loro i 10 gazebo bianchi allestiti per il pranzo della pace dopo quel “Sono porci questi romani pronunciato da Bossi. “Alemanno sindaco di Roma”, “Bossi Bossi Bossi”, sono i cori, scanditi dai rispettivi sostenitori, che hanno accolto il primo cittadino della capitale e il Senatur in piazza Montecitorio, quasi come due tifoserie opposte. Le piace la coda alla vaccinara?, chiede qualcuno a Bossi, “io mangio polenta”, è la risposta. Ma Alemanno sottolinea subito l’elemento di unità che caratterizza la manifestazione: “Vogliamo tutti un’Italia federale, in cui i territori vengano valorizzati”.

Poi aggiunge: “Un’Italia in cui anche l’identità di Roma venga rispettata e valorizzata”. Poi il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha imboccato il senatur che ha assaggiato i rigatoni con il sugo alla coda di vaccinara preparato dagli chef romani. Il sindaco Gianni Alemanno ha invece acceso al leader della Lega l’immancabile sigaro. Poi la riconciliazione è stata sancita da un brindisi a base di vino Frascati e Lambrusco. “Nessuno abbassa la guardia. Roma e il Lazio si difendoùno bene” ha avvertito comunque Alemanno, a chi gli faceva notare che, a dispetto del pranzo riconciliatore con Bossi, c’era chi continua a gridare ‘Padania libera’. Se continuano gli insulti a Roma? “Ci difenderemo”, dice perentorio il sindaco di Roma.