«Caso Marcegaglia», il ‘Giornale’ annuncia un dossier

ROMA – Pioggia di messaggi di solidarietà alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo la notizia dell’inchiesta aperta dalla procura di Napoli sul presunto caso di dossieraggio, ad opera del ‘Giornale’, di cui la presidente di Confindustria sarebbe stata vittima. Dal mondo giornalistico a quello dell’imprenditoria e della politica, in tanti hanno voluto dimostrare la propria vicinanza e il proprio sostegno al numero uno di viale dell’Astronomia.


Oggi, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha telefonato al leader degli industriali. Nel corso della conversazione, si apprende da fonti della presidenza di Montecitorio, la terza carica dello Stato ha espresso alla presidente di Confindustria la propria solidarietà.


Sostegno al proprio leader da Viale dell’Astronomia. Il Comitato di Presidenza di Confindustria esprime «la propria vicinanza e la piena solidarietà alla presidente Emma Marcegaglia», rinnovandole «riconoscenza e ammirazione».


«L’indipendenza è da sempre la forza del sistema Confindustria – si ricorda in una nota -. Emma Marcegaglia, nel suo ruolo di presidente degli imprenditori italiani, è simbolo di questa indipendenza, che non può in alcun modo essere attaccata o messa in discussione. Stiamo assistendo a un imbarbarimento del clima politico».


Il quotidiano di via Negri, da parte sua, va all’attacco e, con una nota a firma della direzione, annuncia per domani la pubblicazione di un «dossier di quattro pagine» sul presidente di Confindustria. Nessuna anticipazione, da parte della direzione de ‘Il Giornale’, sul contenuto.


Intanto, il direttore responsabile del quotidiano Alessandro Sallusti, ospite a ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro, ricostruisce l’intera vicenda e sottolinea:


– La cosa è veramente paradossale. E’ successo un semplice fatto: si sono sentiti l’addetto stampa della Marcegaglia, che ha da anni un rapporto confidenziale con Porro, e il nostro vice direttore gli ha fatto una battuta, che lui non prese come tale e la riferì alla Marcegaglia. Ma il presidente di Confindustria non fece nulla, non andò a denunciarci. Il fatto è che quella battuta è stata intercettata da Woodcock. La notizia, semmai, è che Woodcock stava o sta indagando su Confindustria o sulla Marcegaglia e noi siamo finiti nel mezzo. E questo magistrato quando sente dei giornalisti o delle persone famose parlare di solito non riesce a trattenersi. Tant’è vero che ha mandato in galera o sotto processo decine di persone famose e semifamose, poi la stragrande maggioranza, come dimostrano i dati statistici, sono state assolte per non aver commesso il fatto…. Io – racconta Sallusti – ho scritto un articolo il giorno prima dove difendevo il ‘Giornale’ dalle accuse della Marcegaglia. In questo pezzo dico alla Marcegaglia solo che pensi a fare bene il suo lavoro, mentre io penso a fare il mio. Sono due mesi che il presidente Schifani dice ogni giorno in tutte le sedi pubbliche di sentirsi minacciato dall’inchiesta de ‘Il Fatto Quotidiano’. Questo giornale da due mesi sostiene che il presidente del Senato sia mafioso. Ma qualcuno – domanda – è andato a perquisire la sede de ‘Il Fatto’? Mi auguro che ciò non avvenga, ma non capisco perché se Schifani si senta minacciato non succede nulla, mentre per la Marcegaglia vengono a perquisirci.


Sallusti rivela:


– Forse la cosa che ha fatto arrabbiare Woodcock è che ho saputo che ci sono due procure che stanno indagando su di noi, una è quella di Napoli, mentre l’altra è una procura del Nord. Non so perché indaghino, ma credo proprio, temo, che se ho indovinato la prima immagino che ci sarà un’altra inchiesta.


Messaggi di solidarietà anche al quotidiano.


– Sono sicuro che ‘Il Giornale’ non si lascerà intimidire – afferma il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone.


Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, «è l’orgia dei due pesi e delle due misure».


– Quando un giornale di centrodestra fa una inchiesta giornalistica – sostiene – diventa subito dossieraggio. Quando ‘Repubblica’ per mesi insiste con le 10 domande al premier, domande che nulla hanno a che fare con aspetti pubblici o penalmente rilevanti della vita di Silvio Berlusconi, allora fa un giornalismo di altissimo livello. Allo stesso modo, evidentemente, vale per il ‘Fatto’.


Al leader del Pier Luigi Bersani «interessa il quadretto che viene fuori, e non è un bel quadretto».


– C’è il sospetto di ricatti e il riferirsi a persone terze per risolvere i problemi – afferma – . Ma possiamo vivere così?’’.


– Le intercettazioni nelle redazioni dei giornali non ci piacciono, ci preoccupano e devono destare allarme in tutti quei cittadini che nei mesi scorsi hanno manifestato contro il disegno di legge sulle intercettazioni – rimarca da parte sua a Sky Tg24 il presidente della Fnsi Roberto Natale.