Lorenzo vince il Mondiale, ma Valentino gli ruba la scena

SEPANG – Una gara esemplare, quella di Valentino Rossi nel giorno di Jorge Lorenzo. C’era da aspettarselo: il pesarese della Yamaha non avrebbe lasciato il campo totalmente libero alla passerella finale del compagno di squadra-rivale. E così il Dottore si prende con autorità e genio il gp della Malaysia, festeggiando la vittoria numero 46 in sella alla Yamaha, e rubando in qualche maniera la scena al trionfo dello spagnolo, a cui basta salire sul podio alle spalle di Rossi e dell’altro italiano Andrea Dovizioso (Honda), per assicurarsi con largo anticipo il suo primo titolo iridato delle Motogp.


Allo spagnolo bastava infatti un piazzamento e con il terzo posto si porta a quota 313 punti che gli garantiscono la matematica certezza di non essere più raggiunto dagli inseguitori.
Il via della gara non era stato propizio al Dottore: il caldo, la spalla, la scivolosità della pista, avevano costretto Rossi a scattare dalla seconda fila. In gara, allo spegnersi del semaforo, l’errore, quello più classico di Rossi. Le partenze non sono mai state la specialità di Valentino che si ritrova alla prima curva intorno alla decima posizione, mentre Lorenzo va in testa inseguito da Dovizioso e Simoncelli, sorprendente in questo inizio di gara.


La rimonta di Rossi inizia subito, rabbiosa e perentoria. Il nove volte campione iridato si infila tutti, passa un giro e mezzo con Simoncelli che sembra potergli resistere, poi lo supera, spalancando la sua gamba nella staccata della curva che precede il rettilineo. Davanti a fare l’andatura Dovizioso e Lorenzo che sembra poter andare a festeggiare in carrozza il suo primo titolo della Motogp. Non sarà così. Rossi è alla ricerca di un risultato importante prima della fine della stagione. Dal suo ritorno dall’incidente del Mugello, nella gara del Sachsenring, insegue la vittoria. Dopo aver lasciato Simoncelli, Rossi aggancia Dovizioso e dopo un breve duello è la volta di Lorenzo, messo nel mirino per andare a prendere la vittoria numero 105 in carriera, la numero 46 in sella alla Yamaha M1.


“Quando ho visto che avevo 45 gare con la Yamaha mi sono detto che dovevano essere 46 in qualche modo – ha detto Rossi dopo la corsa – che grande gara! Ma anche complimenti a Jorge, io non ho vinto per fargli dispetto, gareggio per me”. Sul podio suona l’inno di Mameli, Rossi è commosso: la festa é anche per lui che deve però cedere la corona al rivale più giovane, e lo fa mettendo però la sua faccia sul gradino più alto del podio della gara malese. A Lorenzo basta il terzo posto e dopo i due titoli vinti in 250 corona il sogno con il mondiale della classe regina. Un passaggio di consegne tra i due grandi di casa Yamaha, e la fine delle ostilità suggellate dall’abbraccio tra i due, nel parco chiuso, a chiudere un mondiale all’insegna del migliore fair play.