Cagliari, rivolta degli immigrati al Centro di prima accoglienza

CAGLIARI – Una nuova rivolta degli ospiti del centro di prima accoglienza per immigrati clandestini, la terza in appena 11 giorni, ha questa volta bloccato per oltre tre ore l’aeroporto cagliaritano di Cagliari-Elmas, che ha vissuto una delle sue giornate più nere. Gli immigrati hanno preso il controllo della palazzina del Cpa, inserita nell’area militare dello scalo aereo, e un gruppo ha raggiunto la pista. Già in altre sei occasioni, negli ultimi due anni, rivolte scoppiate nel Cpa avevano provocato l’interruzione dei voli, ma era sempre accaduto di notte, provocando minori disagi e meno paura tra i passeggeri in attesa di partire. Il bilancio finale di un pomeriggio, quello di ieri, che ha vissuto momenti di estrema tensione, è di 11 voli cancellati, quattro dirottati e 10 clandestini arrestati, con l’accusa di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Mentre una ventina di clandestini fuggivano verso la pista, una ottantina ha completamente distrutto la palazzina che ospita il centro, già danneggiata gravemente il primo e il 5 ottobre.
– Li abbiamo presi, ma non è stato facile – racconta uno degli agenti che ha partecipato all’irruzione che alle 17 ha riconquistato il Cpa – dentro è tutto devastato, come se ci fosse passato un ciclone. Hanno rotto tutto o quasi.

A guidare le operazioni il questore vicario di Cagliari, Giuseppe Gargiulo, che si limita a confermare il numero degli arrestati. La rivolta è scoppiata poco prima delle 15 di ieri ora locale: gli immigrati, apparsi molto determinati e in grado di mettere in atto un’azione coordinata e mirata, hanno fatto irruzione nel centro di controllo e sono riusciti ad aprire le porte e a sfondare il cordone di sicurezza esterna. Solo una ventina è riuscita però a passare, mentre la maggioranza è rimasta all’interno. Dalla torre di controllo, distante 150 metri dal Cpa, è scattato l’allarme e l’Enac ha chiuso lo scalo, diffondendo un ‘notam’ nel quale si comunicava la chiusura del «Mario Mameli» fino alle 22. All’interno dell’aerostazione i passeggeri che stavano già imbarcandosi sono stati bloccati, mentre un aereo che aveva ottenuto l’autorizzazione a prendere posizione in pista è stato fermato dalla torre. Dalle vetrate dell’aerostazione e dai finestrini dell’aereo i passeggeri hanno assistito, come in un film, alle evoluzioni delle auto di polizia e carabinieri che inseguivano i fuggitivi. Una volta presi tutti e riconquistata la palazzina del Cpa, la situazione nell’aeroporto è tornata lentamente alla normalità.

Il via libera alla ripresa dei voli é stato comunicato dalla Sogaer, la società di gestione dello scalo, alle 17:15, ma il primo velivolo, volo Meridiana diretto a Fiumicino, ha lasciato la pista di Elmas alle 18:15, per le operazioni di bonifica della pista. Alle biglietterie delle compagnie aeree alcune centinaia di persone che cercavano di cambiare prenotazione, sperando di partire in serata hanno avuto una reazione stizzita quando quattro manifestanti dell’associazione «No border Sardegna» hanno dispiegato uno striscione con la scritta «libertà ai migranti, liberi tutti», scandendo slogan a favore dell’azione di protesta degli immigrati. Una ventina di passeggeri si sono slanciati per aggredirli e solo l’intervento di agenti di polizia, che hanno portato via i quattro manifestanti, ha evitato conseguenze più gravi.