Schifani: “Esame al Senato” Fini: “Fermeranno tutto”

ROMA – L’ufficio stampa di Palazzo Madama rende noto che il presidente del Senato Renato Schifani ha risposto alla lettera inviatagli l’8 ottobre scorso dal presidente della Camera Gianfranco Fini sull’iter dei disegni di legge in materia elettorale.


A conclusione dell’istruttoria svolta ed in conformità della prassi costante circa il criterio della priorità temporale, Schifani ha comunicato di ritenere opportuno che l’esame dei disegni di legge in materia elettorale debba proseguire presso la commissione Affari costituzionali del Senato. Questa, infatti, si legge in un comunicato di Palazzo Madama, fin dal 22 dicembre 2008 ha avviato per prima la trattazione della materia su due disegni di legge di iniziativa popolare sottoscritti da diverse migliaia di cittadini, ed estendendo in seguito l’esame alle numerose proposte di iniziativa parlamentare.


Il presidente Schifani ha poi ricordato come il 2 dicembre 2009 l’Assemblea di Palazzo Madama abbia approvato una mozione della senatrice Finocchiaro ed altri, nella quale si contemplava la materia elettorale tra quelle da includere nel novero delle possibili riforme istituzionali, attualmente all’esame del Senato. Da ultimo, in relazione alle osservazioni avanzate dalla Camera in merito a un riequilibrio dei carichi di lavoro tra le omologhe commissioni Affari costituzionali dei due rami del Parlamento, Schifani ha assicurato il presidente della Camera di aver avuto ampie garanzie dal presidente della commissione Affari costituzionali, sulla possibilità di proseguire nell’esame della legge elettorale.


Per il presidente della Camera, secondo quanto si è appreso da fonti di Montecitorio, “è ineccepibile la risposta del presidente del Senato nell’ambito del leale rapporto di collaborazione tra i due rami del Parlamento”. La terza carica dello Stato, però, avrebbe detto ai suoi collaboratori che “è altrettanto evidente che c’è una questione politica perché risulta difficile pensare che il Senato manderà avanti davvero la riforma della legge elettorale”.