Studenti in protesta a Montecitorio

ROMA – “Gelmini dimettiti, la riforma la facciamo noi!’’. In piazza Montecitorio spicca un maxi striscione esposto dalle associazioni studentesche e dall’Unione sindacale di base, che protestano contro la riforma universitaria del governo. Sventolano anche bandiere dell’Unione degli studenti e dei Giovani democratici. Il rinvio della riforma universitaria non ha fermato i manifestanti perché l’obiettivo è il ritiro definitivo del ddl. Si alza un coro unanime contro i ministri Gelmini e Tremonti e contro il presidente del Consiglio Berlusconi. ‘’Con Gelmini e Tremonti – si legge su uno striscione – il futuro è sotto i ponti’’.


‘’Com’è sotto gli occhi di tutti – si legge in un volantino diffuso dalla Usb – l’università pubblica è devastata dai tagli di bilancio, impossibilitata a funzionare senza il lavoro volontario e precario. E’ rappresentata da una casta che porta su di sé, non solo la responsabilità di un ventennio di devastanti riforme autoreferenziali, ma anche quella di parlare in nome di interessi che non sono quelli della comunità accademica o quelli delle esigenze di rilancio e sviluppo del Paese’’.


Protestano gli studenti dell’Udu che chiedono le dimissioni del ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini: “un ministro – spiega in una nota l’Unione degli universitari – senza credibilità, che insulta studenti, docenti, sorda a preoccupazioni e proteste delle diverse componenti del mondo accademico, la cui politica è commissariata dal ministro dell’Economia Tremonti”. Per l’Udu, Gelmini deve dimettersi: “sta facendo solo danni all’istruzione pubblica. Il ddl va ritirato e va aperto un confronto sui mali dell’Università, su come vanno risolti e come va rilanciata l’Università pubblica”.


Sottolinea l’Udu: “C’è bisogno di una riforma dal basso del mondo della conoscenza e della società. Apriremo un percorso di assemblee, di discussione negli atenei per costruire con chi l’Università la vive quotidianamente una riforma vera, che riporti al centro il diritto allo studio, la didattica e la ricerca di qualità, il futuro dei giovani e del Paese”.


Contro il rischio dei tagli ai fondi per l’Università, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, assicura l’impegno del governo “a mettere quanti più soldi possibile’’. ‘’Faremo tutto il possibile – dice il ministro – sappiamo quanto significano queste voci, però si può fare con lo strumento tecnico disponibile, che non è la legge ordinamentale ma una legge economica di bilancio’’. ‘’I soldi ci sono” interviene il leader della Lega nord, Umberto Bossi, che ribadisce la “massima fiducia a Tremonti’’.


Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani aveva deciso di partecipare al sit-in di studenti e ricercatori a Montecitorio ma all’ultimo ha dovuto rinunciare. Una decisione maturata dallo staff di Bersani dopo le minacce di mercoledì. “Ci hanno raddoppiato la scorta – spiega il capo ufficio stampa, Roberto Seghetti – siamo sotto tutela”.


Il segretario del Pd ha comunque incontrato una delegazione dei manifestanti ai quali ha ribadito l’impegno contro la riforma Gelmini. “Le risorse si possono trovare mettendo a gara le frequenze liberatesi con la transizione al digitale terrestre” ha detto Bersani. ‘’Ma le risorse – ha concluso – vanno utilizzate per una riforma diversa’’.

L’AQUILA


Conservatorio alla Gelmini: “Senza fondi si ferma tutto”

ROMA – Sta per cominciare un nuovo anno all’Aquila e, a distanza di 18 mesi dal sisma del 6 aprile, il trauma è tutto da sanare. Gli strumenti per intervenire ci sono. Mancano i soldi per attivarli. Sta capitando al Conservatorio di musica diretto da Bruno Carioti che, all’indomani dello svolgimento degli esami di ammissione, lancia un appello al ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini.


“Quest’anno – spiega il direttore – si è avuto un inaspettato aumento delle richieste di accesso ai corsi (417 domande con un incremento di circa il 45% rispetto al 2009) e tale circostanza si è verificata anche in conseguenza della particolarissima situazione nella quale versa il territorio aquilano. Lo studio della musica, e quindi il Conservatorio, è diventato per moltissimi ragazzi (e per le loro famiglie) un modo per affrontare la difficoltà di vivere a L’Aquila in questo difficile momento. Il Conservatorio – spiega – è diventato anche luogo di aggregazione sociale nel quale i ragazzi trascorrono le giornate studiando, incontrandosi e coltivando la loro passione per la musica. Sembrerebbe tutto positivo ma purtroppo così non è: i tagli operati sia al Fondo d’Istituto sia ai finanziamenti ministeriali (oltre il 50%) ci impediscono di soddisfare la pressante richiesta che ci viene dal territorio e saremo costretti a dire di no (per mancanza di fondi) alla maggior parte dei ragazzi che si sono rivolti a noi sperando di poter accedere ai nostri corsi”.


“Mi rivolgo a Lei, Signor Ministro – scrive il direttore del Conservatorio A. Casella – per chiederle uno specifico aiuto economico finalizzato all’attivazione di corsi straordinari per poter soddisfare la pressante richiesta di musica che viene da questo territorio devastato, da sempre caratterizzato da una particolare attenzione verso la cultura musicale che, all’indomani del sisma, si sta trasformando in un bisogno primario”.
Se mancano i fondi per soddisfare l’incremento di iscrizioni tanto più, sottolinea Carioti, “mancano per aprire il corso di Musicoterapia: una impossibilità che toglie all’Aquila uno strumento estremamente utile tanto più in questo momento. Si tratta di un corso di specializzazione che forma musicoterapisti e che, contestualmente, offre spazi di relazione post trauma”.


Spazi necessari in questo capoluogo dell’Abruzzo che fatica a rimettere a posto le tessere di un mosaico anche emotivo. La valenza del corso, spiega Carioti, riguarda l’oggi, fatto ancora di emergenza, ma anche il domani.


“L’oggi perché i musicoterapisti che guideranno i tirocinanti offriranno, da subito, assistenza al trauma per i terremotati. Il domani perché il corso di specializzazione in Musicoterapia ha un grande valore in sé. E’ un unicum in Italia. Solo qui e a Verona è inserito nel contesto del Conservatorio ed è in Convenzione con la Facoltà di Medicina dell’Università. Forma musicoterapisti in grado di relazionarsi al singolo o al gruppo con competenza e capacità di ascolto attraverso la musica utilizzando la comunicazione sonora non verbale”. Il corso, inoltre, “rilascia un titolo congiunto”.


Nel dettaglio, “il Corso di Formazione, promosso dal Conservatorio, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, prevede – ricorda Carioti – 827 ore di attività didattica distribuita in diverse aree: Musicale, Musicoterapica, Psicologica, Medica, Legislativa. Completano il corso laboratori, seminari e tirocinio di 250 ore”.

TREMONTI


A fine anno stanziamento all’Università

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ROMA – “Nel decreto di fine anno ci sarà certamente lo stanziamento”: lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, riferendosi ai fondi per realizzare la riforma dell’università.


Rispetto alle polemiche di questi giorni Tremonti taglia corto e spiega: ”Ieri sera c’é stata un’ottima riunione nella quale si è chiarito tutto”. Rispetto all’ipotesi avanzata dalla stampa di una lettera dello stesso Tremonti al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, nella quale lo stesso ministro avrebbe detto che l’assunzione di 9 mila ricercatori avrebbe messo a rischio la tenuta dei conti pubblici, Tremonti aggiunge: “Non conosco questa corrispondenza e confermo l’impegno al massimo stanziamento per l’università”.