Hillary Clinton: “Il Pakistan conti su Stati Uniti e Unione Europea”

Il Pakistan “può contare sull’aiuto” di Stati Uniti e Ue, ma ora il governo di Islamabad “deve prendersi le sue responsabilità”. È il messaggio lanciato dal Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, dopo un incontro con la ‘ministro degli Esteri’ della Ue, Catherine Ashton, nella sede della commissione Europea a Bruxelles.

Dopo aver ricordato gli aiuti forniti da Europa e Usa (rispettivamente “450 milioni di dollari e 388 milioni dollari più 75 milioni sotto forma di aiuti logistici e 16milioni di libbre in materiali”) la Clinton ha ammonito: “Ora diventa essenziale il ruolo del governo”. Secondo il segretario di stato americano, il governo di Islamabad deve impegnarsi affinché anche “la parte influente del Pakistan” faccia il massimo sforzo per contribuire alla ricostruzione del paese devastato dalle inondazioni. Nella dichiarazione fatta alla stampa assieme alla Ashton, Hillary Clinton è anche tornata a chiedere che il governo avvii “una riforma che allarghi la base di imposizione fiscale”. Oggi la Ashton parteciperà, assieme al ministro degli Esteri pakistano Shah Mahmud Qureshi, alla terza ministeriale degli ‘Amici del Pakistan’, forum creato nel settembre 2008 per esprimere solidarietà internazionale alle aspirazioni del popolo pakistano di costruire una nazione prospera, stabile e democratica. Il forum, al quale sarà presente anche il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, intende essere un luogo per migliorare la comprensione reciproca. Ne fanno parte i rappresentanti di 22 Paesi donatori (oltre all’Italia e a diversi altri stati europei, anche Usa, Giappone, Turchia e Australia) e le istituzioni internazionali e di sviluppo, tra cui l’Onu e la Banca mondiale.

“L’incontro – ha detto la Ashton – sarà un’occasione per dimostrare solidarietà in uno dei momenti più difficili nella storia del paese. Il lavoro degli ‘Amici del Pakistan’ ora è più importante chemai. Ci aspettiamo di capire meglio la strategia di lungo termine del Pakistan per la ricostruzione e come intende affrontare i suoi principali ostacoli strutturali”. “Che il Pakistan sia sicuro, stabile e prospero – ha concluso Ashton – è nell’interesse della Ue e della comunità internazionale”.