Abete: “Serata triste, ma Figc e Viminale hanno fatto bene”

“Èstata una giornata molto triste. Nell’anno del centenario della Nazionale è accaduta per la prima volta una situazione che nessuno avrebbe voluto vedere”. Giancarlo Abete era in Bielorussia, non ha assistito dal vivo agli incidenti di Genova, ma la ferita brucia tantissimo e a due giorni di distanza dalla folle serata del Ferraris il numero 1 del calcio italiano prende posizione su quanto accaduto.

“Faccio i complimenti al pubblico di Genova – spiega Abete prima di partecipare all’incontro con arbitri e dirigenti dei club di serie A -, è stato all’altezza della situazione. A livello federale è in atto un approfondimento su un doppio binario: quello dei rapporti fra i due governi e quello afferente l’aria sportiva. Con grande serenità abbiamo inviato all’Uefa il video della partita, la Confederazione del calcio europei poi chiederà alle due federazioni una relazione che, assieme al referto dell’arbitro e del delegato Uefa, sarà alla base della decisione che dovrà prendere la Commissione Disciplinare. Seguiremo l’iter conmolta attenzione”.

Abete è sereno, convinto che non ci siano particolari responsabilità da attribuire alla Federcalcio, per la scelta dello stadio e per la distribuzione dei biglietti. “La Figc ritiene di aver svolto in pieno il suo dovere. Al Ferraris si erano già giocate partite di Champions ed Europa League, è uno stadio dove giocano due squadre di livello come Genoa e Sampdoria”. “Stiamo facendo – ha proseguito Abete – un’analisi ulteriore sulle valutazioni che hanno portato ad inviduare la sede di Genova, però il Ferraris è idoneo. Per quanto riguarda la cessione dei biglietti, è stata fatta in maniera attenta perché esiste un regolamento base dell’Uefa a cui ci atteniamo”. C’è il principio della responsabilità, in merito alla sicurezza, che il governo del calcio europeo delega alla Federazione che organizza e ospita l’evento. Abete è sereno. “Attendiamo l’iter dell’Uefa, c’è un organo indipendente di giudizio che prenderà le proprie decisioni. Se poi una delle due federazioni non le riterrà idonee c’è l’appello”. E poi c’è da replicare a Joseph Blatter, il grande capo del calcio mondiale che non ha perso l’occasione per mandare una frecciata al nostro calcio. “Da lui mi attendevo prima qualche riflessione sulla qualità delle persone che ci hanno diretto ai Mondiali del 2002…”.

Il numero 1 della Figc si è detto meravigliato del fatto che non ci sia stato nessun commento in merito ai misfatti del famigerato Byron Moreno, arrestato recentemente per possesso di stupefacenti. Tornando ai fatti del Ferraris e detto che quanto accaduto a Genova non intacca la bontà del progetto della tessera del tifoso (“bisogna avere la capacità di ragionare amente fredda”), il presidente della Federcalcio italiana dà delle colpe specifiche alla Serbia. “Alcune situazioni non hanno funzionato, in primis nel territorio serbo o nelle procedure tra la Federazione (serba, ndr) e gli organi di pubblica sicurezza. Va rafforzato unmetodo di lavoro omogeneo”. E dal Coni Gianni Petrucci concorda che “la Figc ha fatto tutto quello che era umanamente possibile fare, si tratta di episodi che vanno aldilà di ogni logica e di ogni criterio di civiltà umana. Ringrazio le forze di Polizia e il ministro Maroni per quello che hanno fatto: è facile parlare dopo, ma se hanno deciso di intervenire in quel modo” hanno fatto bene, perché “sono loro che hanno il polso della situazione”.

Secondo Petrucci al Viminale “hanno lavorato ottimamente, se Maroni dice certe cose, io credo al ministro”. E riguardo alla federazione “affiancheremo la Figc in ogni decisione che intraprenderà. Possibili penalità? Ci penseremo dopo, oggi non me lo auguro. Non vedo quale responsabilità possa avere la Federcalcio”.