Trichet: bene l’Italia, non è unica con debito alto

RIMINI – L’Italia ha mostrato una fermezza sul fronte dei conti pubblici che la Bce accoglie “con favore”, invitando a ridurre in fretta il debito. E bene ha fatto la Banca d’Italia a tenere il timone dritto sulla vigilanza delle banche, evitando il terremoto creditizio di altri Paesi. A dirlo è il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, che accanto agli elogi invita l’Italia, così come tutti gli altri Paesi europei ad alto deficit, a non abbassare la guardia sul risanamento dei conti e a proseguire nelle riforme per esprimere il suo “fantastico potenziale”: messa da parte la proposta (anche dall’Italia) di introdurre il debito privato, i parametri su cui valutare lo stato dei conti europei “restano quelli di Maastricht”: cioé deficit e debito pubblico in percentuale del Pil. I paesi dell’area euro – spiega il banchiere francese ospite d’onore del centro studi Pio Manzù – devono ridurre in fretta il disavanzo, tendendo al pareggio così da far calare il debito.


Un invito che vale per l’Italia, con il suo debito atteso a oltre il 115% del Pil, ma non solo. La Penisola “ha dato capacità di ridurre il suo deficit e la sua spesa pubblica, ed é una cosa che accogliamo con favore”, e del resto i parametri di Maastricht “non valgono solo per l’Italia ma per tutti”, dato che “in molti Paesi il debito supera il limite del 60% del Pil”. Ritornerà sull’argomento anche poco dopo durante un’intervista a Sky Tg24: “L’Europa e l’Italia in particolare hanno un potenziale fantastico, risorse umane straordinarie”, afferma il presidente Bce ribadendo l’essenzialità delle “riforme strutturali”. Qualche esempio? “Sono necessarie più ricerca e sviluppo – dice Trichet – per creare un’ economia basata sulla conoscenza attiva. Molti mercati inoltre non sono flessibili, ad esempio quello del lavoro”.

Il presidente della Bce apre uno spiraglio all’estensione del fondo Ue di stabilità finanziaria, e in un’intervista a La Stampa prende le distanze dal membro del consiglio Bce Axel Weber che chiede uno stop all’acquisto dei bond (“No! non è questa la posizione del consiglio, che ha una maggioranza schiacciante”). Ma sono i conti l’argomento che più gli sta a cuore oggi, e se in Italia non c’é stata un’esplosione del deficit è anche il risultato di un sistema bancario che non ha avuto bisogno di iniezioni di capitali pubblici. E qui il banchiere francese indugia sul ruolo di Bankitalia: il settore bancario italiano “si è dimostrato più resistente e di questo ovviamente mi congratulo, in particolare, con la Banca d’Italia che è stata “particolarmente rigida nella sorveglianza delle banche”. Anche perché – spiegherà poco più tardi ad una televisione – la crisi non è passata: “a chi dice che abbiamo risolto i nostri problemi, bisogna dire che non ècosì. Dobbiamo restare vigili”.


Il cenno al lavoro del governatore Mario Draghi, citato anche come presidente del Financial Stability Board, capita mentre s’infittisce la ridda di ipotesi sulla successione di Trichet alla presidenza della Bce il prossimo anno, e che vede Draghi come possibile candidato in alternativa al tedesco Axel Weber.