Sconto per Di Luca, può tornare a correre

Da oggi Danilo Di Luca potrà tornare a correre. Il Tribunale nazionale antidoping del Coni ha concesso al corridore abruzzese uno ‘sconto’ di 9 mesi e sette giorni sulla sua squalifica.


Di Luca, positivo al Cera in occasione del Giro d’Italia 2009, era stato sospeso per due anni e per il ritorno in sella avrebbe dovuto aspettare fino al 21 luglio 2011. “Sono contento – le sue prime parole, uscendo dal Tna – perché posso tornare a correre subito, anche se la stagione ormai è finita, e fare quello che ho sempre fatto. Ho già iniziato la preparazione e i miei obiettivi per l’anno prossimo saranno i soliti, le grandi classiche, il Giro d’Italia, anche se quello che mi manca è il Mondiale”.


A Di Luca è stato concesso un sostanzioso sconto sulla pena in virtù della sua collaborazione con la procura di Padova. “A questo proposito ci sono da fare dei chiarimenti – spiega il corridore abruzzese, accompagnato dagli avvocati Ernesto De Toni e Flavia Tortorella -. Sono state scritte cose false, ad esempio che nellamia collaborazione avrei fatto nomi di altri atleti”. Il riferimento è ad Alessandro Petacchi, del quale “sono amico dai tempi della Lpr e lo sono tutt’ora. Lui sa benissimo che non ho fatto alcun nome, ci tengo a ribadirlo. La mia è stata una scelta non contro gli atleti ma per il ciclismo e soprattutto per aiutare i giovani”.

Di Luca, 34 anni, ha spiegato di aver parlato al procuratore “delle metodologie che ho visto utilizzare, di tutto quello che ci viene proposto generalmente”. Riguardo al caso che ha coinvolto Alberto Contador, il ciclista abruzzese commenta: “È un grande campione e sta attraversando un periodo non bello, posso capirlo. Ha detto che vuole ritirarsi ma spero che non lo faccia, innanzitutto perchè deve essere ancora giudicato e poi perchè spero di battermi con lui. È e resta un grande campione”. Di Luca non ha poi potuto fare a meno di tornare sulle recenti dichiarazioni di Torri, a detta del quale tutti i corridori ricorrono all’uso di sostanze proibite.


“Le sue parole posso anche capirle – ha aggiunto Di Luca – perchè ha avuto sempre a che fare con ciclisti che hanno avuto problemi, ma posso assicurare che i corridori non sono tutti dopati e che negli ultimi dieci anni, in questo sport, le cose sono molto cambiate. Non è vero che per vincere bisogna per forza doparsi e questo vale per qualsiasi sport”.