Holbrooke: “Il 2011 non è la data del ritiro, solo l’inizio”

ROMA – “Siamo molto grati agli italiani per il contributo dato in Afghanistan e piangiamo insieme a voi le vittime di cui avete sofferto recentemente”. Così l’inviato del presidente Usa Obama in Pakistan e Afghanistan, Richard Holbrooke, ospite di Lucia Annunziata nella trasmissione, ‘In mezz’ora’.

“Ho visitato Herat diverse volte – ha aggiunto il diplomatico americano – e avete fatto un lavoro straordinario in zone difficili del Paese, che confinano con l’Iran”.

“La situazione – ha proseguito – in Afghanistan è chiara: i talebani stanno attaccando le forze della Nato e queste devono difendersi e gli italiani, in uno dei settori più importanti del Paese, si stanno comportando con grande capacità e coraggio e quando sono attaccati devono difendersi”. Così, “quando gli italiani sanno che saranno attaccati e da chi, devono prendere qualsiasi misura che a loro avviso è necessaria”. “Lascio agli italiani discutere quale sia la natura di questo impegno”, ha detto sottolineando che “è indispensabile per la strategia e la politica in Afghanistan essere tutti uniti e avere una strategia che sia condotta in modo comune, ecco perché il Vertice Nato di Lisbona sarà così importante”.

Il ritiro? “Luglio 2011 non è la data del ritiro, ma l’inizio di una riduzione delle forze e anche dopo il 2014 dovrà esserci un impegno continuo per lo sviluppo economico e sociale del Paese da parte della comunità internazionale”. Quanto all’impegno italiano sul fronte dell’addestramento delle forze di sicurezza afgane, Holbrooke ha affermato: “Il governo italiano, il suo Esercito e i Carabinieri sono stati bravissimi, hanno fatto un grande lavoro nell’addestramento; il miglior personale di addestramento in Afghanistan è italiano”.