Francia bloccata dai manifestanti Si va verso lo sciopero generale

La Francia non si piega alla riforma delle pensioni voluta da Nicolas Sarkozy e la protesta ha paralizzato i trasporti. Alla vigilia del via libera al Senato per la riforma che porta a 62 anni l’età minima e a 67 la massima per andare in pensione, si sono moltiplicate le iniziative sindacali in tutto il Paese emonta la tensione con il governo.

Il premier, Francois Fillon, ha avvertito domenica sera che non accetterà che i sindacati blocchino il Paese e ha attivato un’unità di crisi per monitorare la situazione dei rifornimenti. Ma ieri la situazione si è fatta di ora in ora più critica. Metà dei treni fermi, centinaia di licei chiusi con scontri tra giovani e polizia, le ‘operations escargot’ (operazioni lumaca) dei camionisti per bloccare le strade, decine di raffinerie bloccate e oltre 1.500 stazioni di rifornimento con problemi o a secco di carburante; e per oggi, nuova giornata di sciopero generale e manifestazioni, si prevede che anche gli aeroporti andranno in tilt. Il blocco delle raffinerie, cominciato venerdì, prosegue nonostante il governo abbia minacciato di riaprirle anche con la forza.

I problemi continuano nelle principali raffinerie del Paese e un certo numero di stazioni di servizio già comincia a sentire gli effetti della mancanza di carburante. La mobilitazione degli studenti è stata punteggiata da alcuni incidenti. Davanti alla scuola Joliot- Curie, a Nanterre, c’è stato un vero e proprio confronto tra giovani e polizia. Dopo unamattinata di atti vandalici, con i giovani che rovesciavano auto e bersagliavano pensiline e cabine telefoniche lanciando pietre, la polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Incidenti anche a CombslaVille, a Lagny, a Lille, vicino Rouen. Nei trasporti ferroviari, un Tgv su due è stato bloccato e gli scioperi hanno avuto ripercussioni anche sui collegamenti internazionali, già in ginocchio per la concomitante astensione dal lavoro dei ferrovieri belgi