A caccia di gol-fantasma: la missione della Figc

Roma a Cardiff, passando per Udine. E’ la strada che sta percorrendo la tecnologiamessa a punto in Italia sul ‘gol fantasma’ per poter essere visionata dall’International Football Association Board (Ifab) che si riunirà oggi in Galles per l’Annual Business Meeting.

L’organismo internazionale, integrato nella struttura della Fifa e composto di soli 8 membri, esaminerà infatti le 13 proposte di altrettante aziende in relazione proprio alle situazioni di ‘gol-no gol’ e sceglierà quelle ritenute migliori da portare poi all’attenzione dell’Annual General Meeting che si terrà dal 4 al 6 marzo sempre a Cardiff. Tra i progetti all’attenzione dell’Ifab, assieme a quelli proposti da noti marchi come Adidas, Longines e Tag Heuer, ci sarà anche quello ‘made in Italy’ della Federcalcio che, proprio ieri, ha rinnovato la convenzione col Consiglio nazionale delle ricerche. Il binomio Figc- Cnr, che va avanti dal 2006 e proseguirà almeno fino a giugno 2012, sta sperimentando da tempo un sistema di rilevazione -messo a punto dall’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione (Issia) del Cnr di Bari – con apposite telecamere fissate sugli spalti dello stadio Friuli di Udine in vista del possibile via libera dell’Ifab e della successiva effettiva introduzione sul campo.

“Grazie al ruolo centrale dell’Udinese e del presidente Pozzo abbiamo la possibilità dimettere al servizio del mondo del calcio tecnologie innovative a supporto della direzione arbitrale – le parole del presidente della Figc, Giancarlo Abete, nel corso della presentazione del rinnovo della convenzione col Cnr – Questo binomio simuove su due direttrici: una legata alla ricerca scientifica, l’altra sul versante della politica sportiva che però dipende dalle decisioni dell’Ifab”. “Nonostante la ritrosia della Fifa, i recenti casi al Mondiale, ma anche nel nostro campionato – ha poi aggiunto Abete – hanno evidenziato l’importanza di dotare il calcio di sistemi tecnologici almeno in casi di gol fantasma. Sappiamo che Blatter e Platini sono prudenti sull’introduzione della tecnologia e che, su fuorigioco e monitoraggio dell’area di rigore, stanno percorrendo la sperimentazione in Champions ed Europa League degli arbitri di porta che almomento però, per le federazioni nazionali, evidenziano problemi di costi e organico”.

In attesa quindi di un’apertura alla tecnologia anche su fuorigioco emonitoraggio eventi nell’area di rigore (Megar), che comunque il Cnr sta continuando a sperimentare, l’attenzione è tutta rivolta al ‘gol-no gol’. I punti di forza della proposta italiana, come ha spiegatoArcangelo Distante, direttore dell’Issa, derivano soprattutto dal fatto che si tratterebbe di un prodotto praticamente a costo zero: “Il Cnr non vende niente, è un ente pubblico di ricerca senza fini di lucro, quindi il software da noi sviluppato può essere ceduto ad aziende di interesse nazionale. Inoltre i prototipi sono basati su una tecnologia efficiente in tempo reale e non invasiva, poiché i sensori delle telecamere sono posti sulle infrastrutture del Friuli, senza interferire con le strutture del campo, i giocatori, la terna arbitrale e gli spettatori”.