Fini: ”Nessuna traccia della rivoluzione liberale promessa nel ’94”

ROMA – “Riconosciamo il contributo che la discesa in campo di Silvio Berlusconi diede a suo tempo alla bipolarizzazione del sistema, anche se non possiamo non sentirci delusi dalle promesse mancate di quella che nel 1994 appariva come una vera e propria rivoluzione liberale e modernizzatrice di cui purtroppo non si è visto fino ad oggi alcuna traccia duratura”. Lo scrive il presidente della Camera Gianfranco Fini, rispondendo sul ‘Corriere della Sera’ all’editoriale che ieri Ernesto Galli della Loggia ha dedicato alla situazione e alle prospetive del Pdl e del centrodestra. “Quello che e’ certo -afferma ancora Fini- e’ che non possiamo rimanere dove siamo ancora, dopo 16 anni dal ’94, nel pieno della transizione. Noi vogliamo guardare avanti, con tutti quelli che ci staranno.


E, proprio perche’ crediamo nell’importanza cruciale delle regole, delle istituzioni, dei partiti, vorremmo che l’esistenza di una destra di stampo europeo, non populista ne’ plebiscitaria, ma anche di una sinistra realmente riformista, non debbano dipendere solo dagli uomini e dalla loro sorte. Ne’ dai Berlusconi, ne’, sia chiaro, dai Fini”. “I leader sono importanti, importantissimi nella politica contemporanea, ma non galleggiano nel vuoto; i leader possono esprimere le loro potenzialita’, senza legare alla loro sorte quella di un Paese, solo dove ci sono buone regole, buone strutture e una buona politica. Oggi non e’ cosi’, e sto lavorando, con la mia storia e la mia visione del futuro, per colmare questa lacuna. Presunzione? Forse. Ma -conclude il presidente della Camera- vale comunque la pena di provarci”.

Pdl: Bondi, partito c’e’ ma serve piu’ dialettica politica e culturale

“Ormai non ho piu’ fiato e forza per far comprendere come in realta’ un vero partito sia effettivamente nato in questi anni. Oltretutto l’unico partito che puo’ vantare una nuova classe dirigente, con un rinnovamento generazionale sconosciuto a tutti gli altri partiti. Che cosa manca ancora a questo partito per fare un ulteriore passo in avanti? Manca ancora -io credo- una dialettica politica e culturale piu’ trasparente. Lo scrive il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, rispondendo sul ‘Corriere della Sera’ all’editoriale che ieri Ernesto Galli della Loggia ha dedicato alla situazione e alle prospetive del Pdl e del centrodestra.