Rifiuti, Terzigno: scontri tra polizia e manifestanti

NAPOLI – Ancora guerriglia a Terzigno nei pressi della discarica Sari, dove la tensione è altissima dopo la decisione di dare via libera alla seconda discarica a Cava Vitiello.

Un gruppo di manifestanti con il volto coperto da sciarpe ha lanciato razzi, petardi e pietre contro gli agenti di polizia che presidiano l’accesso alla discarica. I poliziotti in assetto antisommossa hanno risposto, prima avanzando e poi tornando indietro di fronte all’attacco dei manifestanti, lanciando lacrimogeni.
La scorsa notte intorno alle 2 i dimostranti hanno dato alle fiamme un autobus di linea della Eav. Il mezzo era parcheggiato da giorni a causa dei danneggiamenti subiti ad opera di manifestanti che da giorni protestano contro l’apertura di una seconda discarica a Terzigno.
Subito dopo il rogo sono scoppiati tafferugli tra la polizia e i dimostranti.

Sempre la notte scorsa 31 autocompattatori hanno sversato nella discarica di Terzigno e altri in altre discariche, come previsto dall’ordinanza d’urgenza emessa dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

In merito alle proteste, ieri pomeriggio la Commissione parlamentare d’inchiesta ha ascoltato i sindaci di Terzigno e di Boscoreale, e ha deciso di fare un sopralluogo nella zona ai primi di novembre, il 4 o il 5.
Durante l’audizione, i primi cittadini hanno ribadito il ‘no’ alla seconda discarica prevista di Cava Vitiello. Dopo aver ripercorso le proteste di queste settimane, il sindaco di Terzigno ha sottolineato:
– E’ impossibile aprire un’altra discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. Un posto dove gli antichi romani andavano a villeggiare e dove ora si vuole aprire un’altra discarica. Terzigno sta dando da tanti anni – ha continuato Auricchio parlando di un “paese che è stato martoriato già in passato”.

Sulla stessa linea il primo cittadino di Boscoreale secondo il quale con Cava Vitiello “ci troveremo ad avere la discarica più grande d’Europa proprio nel parco del Vesuvio e ciò è uno scempio”.
Intanto, gli alunni di alcune scuole di Quarto, nel napoletano, ieri hanno disertato le aule perché gli edifici scolastici sono assediati da cumuli di rifiuti. La protesta è stata spontanea: centinaia di genitori quando si sono accorti che le scuole dei loro figli erano circondate da decine di quintali di spazzatura hanno preferito fare ritorno a casa con i loro figli.

Su questa vicenda è intervenuto il sindaco di Quarto, Sauro Secone. – Ho chiesto al prefetto di Napoli un suo autorevole intervento presso la Regione Campania affinche’ si possa ottenere ad horas l’autorizzazione agli scarichi aggiuntivi giornalieri di almeno 25-30 tonnellate, che ci permettono di ripulire dai rifiuti quanto meno le zone antistanti le scuole e gli uffici pubblici.

In una nota del Comune è detto che “ai bordi delle strade di Quarto si sono accatastate quasi 300 tonnellate di spazzatura e il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore se dall’ufficio flussi regionale non arrivera’ il via libera alla concessione di scarichi aggiuntivi”.
Sarebbero centinaia gli studenti dei plessi elementari ‘Falcone’ e ‘Borsellino’ che non sono entrati nelle aule.