Pdl, Coordinatori regionali eletti da un’assemblea

ROMA – Nuove regole per l’elezione dei coordinatori del Pdl. Quelli regionali, per la prima volta, non saranno più nominati solo dal presidente del partito, ma indicati da assemblee di eletti (una sorta di primarie), che potrebbero essere vincolanti se i candidati dovessero aver ottenuto un ampio margine di voti (più del 75%). Anche i provinciali verrebbero scelti da una platea di eletti, mentre spetterebbe agli iscritti la nomina dei ‘comunali’. Questo meccanismo elettorale, che riguarda pure i ‘vice coordinatori vicari’ e rivoluzionerebbe la ‘mappa’ dei dirigenti locali, è contenuto nella proposta che sarà presentata all’Ufficio di presidenza del partito, convocato in serata da Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli.

Si tratta di ‘’linee guida’’ (che dovrebbe assumere la forma giuridica di un regolamento) aperte a miglioramenti, frutto di un compromesso tra le varie anime del partito che dopo lo strappo dei finiani si stanno confrontando sui futuri assetti organizzativi del Popolo della libertà. Stanco delle fibrillazioni interne e preoccupato dall’eccessivo ‘correntismo’, il Cavaliere vuole dare una scossa alla sua creatura politica per rilanciare l’azione del governo sul territorio. Punta a un ‘patto di non belligeranza’ per mettere la sordina ai malumori degli ex Fi, che si sentono insidiati dalle pretese della componente di An, almeno fino al prossimo Congresso nazionale che dovrebbe portare al coordinatore unico.


Ignazio La Russa ha riunito i suoi a Montecitorio e assicura che non c’è un nuovo Pdl in vista: ‘’Non stiamo cambiando il partito. Non facciamo che mettere un altro mattone importante a un partito che stiamo costruendo. La proposta che sarà presentata all’Ufficio di presidenza è frutto di un lavoro condiviso e pronto a subire cambiamenti in seguito all’esito della riunione’’.


La Russa ammette l’esistenza di un serrato confronto interno, ma smentisce divisioni ai vertici di via dell’Umiltà e conflitti tra correnti: ‘’Abbiamo lavorato per proporre un testo largamente condiviso. Oggi, se qualcuno era in Aula alla Camera, ha visto l’amicizia che mi lega a Cicchitto, che non è mai venuta meno neanche per un istante. Così come è pacifico che ci sia una grande sintonia con Bondi e Verdini, per non parlare del rapporto con Berlusconi. Non abbiamo mai litigato, tutte le proposte sono state ampiamente discusse. Stiamo costruendo il Pdl, poniamo un altro mattone’’.


Il ministro spiega nel dettaglio il nuovo sistema per l’elezione dei dirigenti locali: ‘’La proposta che verrà discussa è più democratica dello stesso statuto del Pdl. Benché i coordinatori regionali siano previsti di nomina del presidente del partito, come è avvenuto per 20 anni anche in An, Berlusconi ci ha chiesto che siano le classi dirigenti a dare delle indicazioni per la loro scelta. E queste indicazioni possono essere ritenute dal premier quasi tassative per il via libera definitiva alla nomina’’, dice.


La situazione, continua, cambia per i coordinatori provinciali e i vicecoordinatori vicari: ‘’Benché non siano maturate le condizioni previste dallo statuto per tenere un congresso, abbiamo stabilito che è indispensabile che vi siano delle indicazioni di nomi da parte di una larghissima platea di eletti. Abbiamo riservato, invece, agli iscritti l’elezione delle realta’ comunali’’.


Tra le novità, dunque, la presenza di una clausola ad hoc per la nomina dei ‘provinciali’. ‘’Per i coordinatori provinciali -sottolinea La Russa- se non si raggiunge la maggioranza, la decisione tra i primi degli eletti spetta al presidente del partito. In questo modo lasciamo a Berlusconi una riserva. Non abbiamo previsto un ballottaggio, proprio per evitare contrapposizioni e spaccature interne’’.