Inter poker e batticuore finale

MILANO – Doveva essere la sfida più difficile del girone. Quella capace di indirizzare Inter o Tottenham – appaiate a quattro punti in testa al gruppo – verso gli ottavi di finale. E’ stata, per 88 minuti, una sinfonia nerazzurra appena sporcata, nel finale, da un paio di reti di Bale, lesto ad approfittare di un rilassamento della difesa milanese.

Dopo il 4-0 rifilato al Werder Brema, l’Inter supera anche i bianchi di Londra liquidati con quattro reti e inizia a pensare alle gare ad eliminazione diretta, al campionato, e a recuperare con serenità gli infortunati di questo primo scorcio di stagione.

Benitez sceglie il tradizionale 4-2-3-1, con la gioventù di Coutinho e Biabiany a dar manforte a Sneijder alle spalle di Eto’o. Pandev, non convocato a Cagliari proprio in previsione della sfida con gli inglesi, si accomoda in panchina al fianco di Cambiasso – autore di un recupero lampo dopo l’infortunio patito nell’amichevole tra Argentina e Giappone – mentre Thiago Motta, in campo per uno spezzone di gara contro i sardi di Bisoli, si siede in tribuna.

Sugli spalti – dove trovano spazio qualche migliaio di chiassosi tifosi del Tottenham – compaiono, nelle curva interista un paio di drappi della Kop del Liverpool, oltre ad uno striscione dedicato a Benitez in bianco bordato di rosso: ‘Grazie Rafa, a gentleman justice’. Di provata fede nerazzurra, a godersi lo spettacolo, anche Fiorello. E che spettacolo. Non passano nemmeno due minuti che l’Inter passa in vantaggio. Bastano tre passaggi. Zanetti appoggia a Coutinho, il baby brasiliano cede a Eto’o che assiste felpato Zanetti a chiudere la triangolazione con un destro preciso sotto la traversa. L’onda lunga della gara con il Werder Brema, annichilito da quattro reti, insomma, non sembra affatto esaurita.

A confermarlo, in neanche dieci minuti, la sventagliata di Sneijder per un arrembante Biabiany: il francesino brucia sullo scatto Assou-Ekotto, fila in aerea e viene steso dal portiere Gomes. Fallo da ultimo uomo, rigore ed espulsione. Eto’o ringrazia: dagli undici metri porta a cinque il bottino di reti in Champions League e battezza così, Cudicini, entrato al posto di Modric.
Sotto di due reti, e costretto a fare a meno anche della fantasia del croato, Redknapp prova a riorganizzare le fila.

Peccato che a scompaginare i piani d’emergenza, se così si può dire, ci pensa Stankovic. A secco da mesi, toccato duramente dalla notte di Genova, il serbo fredda per la seconda volta Cudicini – in tre minuti d’orologio – con una rasoiata dal limite dell’area che va a morire in fondo al sacco vicino al palo sinistro della porta inglese.

Non è passato nemmeno un quarto d’ora. I tifosi degli Spurs, pur encomiabili nel loro sostegno alla squadra, abbassano i decibel. Li alzano invece quelli nerazzurri. I cori sono tutti per Benitez che, in un angolino, del secondo anello vede anche sventolare un lenzuolo che lo incorona ‘Special Two’. Quanto basta per chiarire che l’era Mourinho – indimenticabile per ogni cuore nerazzurro – è archiviata con successo. In campo, trasformata la contesa in una sorta di allenamento di lusso, l’Inter controlla con disinvoltura – grazie anche all’uomo in più – il possesso palla si attesta sul 60% abbondante continua a pungere e a oliare i meccanismi, per un mese di impegni destinato a concludersi con il derby della Madonnina. Per oliarli meglio, Coutinho, mostra sprazzi di classe e numeri d’alta scuola, Biabiany fila sulla fascia che è un piacere e Eto’o fa quello che gli riesce meglio: segnare. Su assist del brasiliano, entra in aerea e di esterno destro appoggia in rete. E’ giusto il primo tempo e sfilano già i titoli di coda.

Nella ripresa i nerazzurri controllano le operazioni per lunghissimi tratti. Provano qualche brivido, profondo, provocato da tre graffi di Bale: bravissimo nel non arrendersi mai. Unica tegola, l’uscita di Stankovic – che ha subito chiesto il cambio per non aggravare la situazione – a causa di un fastidio al polpaccio destro. Domenica è tempo di Sampdoria: lo scorso anno con i blucerchiati Mourinho regalò lo show delle ‘manette’. A Rafa basterebbero i tre punti.

IL TABELLINO


INTER-TOTTENHAM 4-3


INTER (4-2-3-1): Julio Cesar 6, Maicon 6, Lucio 6, Samuel 6, Chivu 6 (15’ st Pandev 6), Zanetti 7, Stankovic 6.5 (4’ st Santon 6), Coutinho 6.5, Sneijder 6.5, Biabiany 6.5 (29’ st Cordoba 5.5), Eto’o 7.5. (12 Castellazzi, 23 Materazzi, 19 Cambiasso, 11 Muntari). All. Benitez 7.

TOTTENHAM (4-4-1-1): Gomes 5, Hutton 5.5, Gallas 5.5, Bassong 6, Assou-Ekotto 5.5, Lennon 6, Jenas 5.5, Huddlestone 5.5 (35’ st Palacios 6), Bale 7.5, Modric sv (11’ pt Cudicini 6), Crouch 6 (22’ st Keane 6) (4 Kaboul, 21 Kranjcar, 5 Bentley, 9 Pavlyuchenko). All.: Redknapp 5.5.

Arbitro: Skomina (Slovenia) 6

Reti: nel pt 2’ Zanetti, 11’ (rigore) e 35’ Eto’o, 14’ Stankovic; nel st 7’, 45’ e 46’ Bale. Angoli: 3-2 per l’Inter. Recupero: 1’ e 2’. Ammoniti: Chivu per gioco falloso. Espulsi: Gomes per fallo su ultimo uomo.