Ciudad Bolivar chiede sicurezza dopo il sequestro di Meo Pollino

CARACAS – Il sequestro e la succesiva liberazione del medico italo-venezolano Matteo Meo Pollino (70 anni), propietario della ‘Clínica Santa Ana’, di un centro turistico e dell’ippodromo ‘Rancho Alegre’ a Ciudad Bolívar, ha portato un gruppo di commercianti e imprenditori della città, riuniti nella Camera del Commercio e dell’Industria, a chiedere più forze operative in grado di garantire sicurezza, soprattutto in prossimità del periodo di dicembre, quendo s’intensificano i delitti.


– Preferiamo una città militarizzata ma che garantisca la tranquillità che prima esisteva – ha affermato in conferenza stampa il presidente del gruppo, Libardo Pérez.


Meo Pollino era stato sequestrato lunedì mattina nel suo terreno ‘La Aventurera’, municipio Heres, da cinque soggetti armati che lo trascinarono con la forza. Durante la fuga furono intercettati da una pattuglia della polizia dello stato Bolivar con cui ci fu una sparatoria dalla quale riuscirono a fuggire. I sequetratori decisero quindi di abbandonare il veicolo che stavano utilizando e continuare a piedi per la zona boscosa. Dopo tre ore di cammino, un elicottero avvistò i fuggitivi che decisero quindi di liberare il connazionale. L’imprenditore 70enne camminò finchè un agente di polizia lo trovò nel pomeriggio.


Per il ritrovamento di Meo Pollino, sono stati necessari la ricerca terrestre e aerea e l’impiego di 250 funzionari di diversi corpi di sicurezza.
– Mi hanno sempre trattato bene – racconta il connazionale – non mi hanno mai offeso o maltrattato.
Secondo quanto riportato da Meo Pollino i delinquenti, di spiccato accento colombiano, non avevano intenzione di negoziare alcun riscatto per la sua liberazione ma avevano il solo compito di consegnare il connazionale al loro comandante. Le Forze dell’ordine per questi elementi hanno parlato di guerriglieri o paramilitari.


Le forze di sicurezza continuano, intanto, la ricerca dei sequestratori.