Lodo Alfano, Senato: lo scudo sarà ‘reiterabile’

ROMA – La commissione affari costituzionali del Senato ha bocciato uno degli emendamenti dell’opposizione che stabiliva la non reiterabilità della sospensione dei processi per il capo dello Stato o il presidente del Consiglio. Questo vuol dire che l’ombrello costituzionale del Lodo è legato alla carica e scatta di nuovo se il presidente del Consiglio viene rieletto nella sua carica o viene eletto presidente della Repubblica.


Ci sono però altri emendamenti delle opposizioni sulla non reiterabilità della sospensione dei processi che devono essere ancora votati. Sono stati bocciati anche altri emendamenti dell’opposizione che chiedevano una maggioranza qualificata di una Camera per ottenere la sospensione. In questo caso sono stati bocciati i tre emendamenti che definivano il quorum più elevato per deliberare: con maggioranza assoluta, dei tre quinti o dei due terzi. Rimane quindi la possibilità per il Parlamento di concedere la sospensione del processo, anche per reati extrafunzionali, al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio con la maggioranza semplice.


“Mi pare che la strada principale sia spianata. Occorre ora lavorare sui viali collaterali’’. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, ritiene ‘’non male’’ il primo giudizio dato dal presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiono (Fli), sui contenuti delle bozze di riforma costituzionale della giustizia. ‘’L’impianto della riforma è condiviso perché l’impianto è carriere separate di giudici e pm e due Csm’’.
Il presidente della prima commissione Carlo Vizzini ha predisposto per la martedì 26 ottobre una seduta notturna e votazione il giorno successivo anche con un’altra seduta notturna.


Intanto, il Pd protesta per la mancata autorizzazione in via straordinaria, della pubblicità in diretta dei lavori della prima commissione vista la delicatezza del tema affrontato. “E’ paradossale e gravissimo che la riforma della Costituzione avvenga in modo quasi clandestino, senza collegamento con l’esterno e i media – sostiene il senatore del Pd Francesco Sanna- e ciò malgrado una specifica lettera in tal senso al presidente Schifani, a cui non è stata data risposta. Come facevano gli antichi romani, la maggioranza procede ‘vi et clam’, in segreto e con un po’ di violenza’’.


Il riferimento è ad una lettera inviata il 30 giugno al presidente del Senato dalla capogruppo del Pd Anna Finocchiaro in cui si chiede ‘’un regime di pubblicità dei lavori della commissione data l’importanza politica e il rilievo costituzionale del tema’’ . ‘’Una riforma di questa portata – scherza Sanna che anagraficamente è il più giovane della commissione- non può esser discussa in piena notte e la situazione dovrebbe richiedere ai senatori di dotarsi di farmaci rinvigorenti…’’.


Il Pd, intanto, si rivolge ad Antonio Di Pietro per fargli capire che senza di loro non c’è alternativa.
“Anche a Di Pietro, come ad altri, ripetiamo che senza il Partito Democratico non si costruisce alcuna alternativa al berlusconismo e a questo governo di centrodestra. A Di Pietro che, a volte, sembra dimenticare qual è l’avversario da contrastare, vogliamo ricordare che senza i voti del Pd in Parlamento e senza i voti degli elettori Democratici nel Paese non si potrà bloccare l’approvazione del Lodo Alfano Costituzionale nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama, o eventualmente impedirne la conferma con il referendum. Queste saranno le nostre battaglie che speriamo l’Idv voglia fare con noi’’. Così Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd, risponde al leader dell’Italia dei Valori che accusa i democratici di ‘’ritardo’’ sul referendum contro il Lodo Alfano.


Un sì alla ‘’separazione delle carriere del Csm’’ e tre no a: ‘“nuove funzioni e composizione a maggioranza laica del Csm; nuovi poteri al ministro della Giustizia; nuova collocazione della Polizia giudiziaria non più alle dirette dipendenze della magistratura’’. E’ quanto detto da Giulia Bongiorno, presidente della Commissione giustizia, che ha illustrato ai vertici di Futuro e libertà ‘’lo stato attuale della riforma della giustizia, secondo le bozze che ha avuto modo di esaminare’’. La deputata finiana ha fatto queste dichiarazioni lasciando momentaneamente la riunione dei vertici del movimento presso la sede Fare Futuro.