Iraq, Clegg: “Da Wikileaks accuse serie” 680 civili uccisi ai check point Usa

LONDRA – Dai documenti pubblicati da WikiLeaks emergono accuse “straordinariamente serie” su gravi abusi commessi durante la guerra in Iraq. Così il vicepremier britannico Nick Clegg alla Bbc a poche ore dalla pubblicazione da parte del sito dei documenti sulla guerra in Iraq. “Possiamo deplorare il modo in cui queste fughe di notizia abbiamo avuto luogo – ha affermato Clegg – ma penso che la natura delle accuse avanzate è straordinariamente seria”.

I documenti resi noti su internet puntano il dito su gravi abusi commessi dalle forze di occupazione, soprattutto Usa e britanniche, ma anche da quelle irachene, nel paese dopo l’invasione del 2003. Già nelel scorse ore il premier iracheno uscente Nouri al-Maliki aveva affermato che la pubblicazione era fatta anche per danneggiarlo in un momento delicatissimo in cui si cerca di formare un governo, dopo mesi di vuoto politico seguito alle elezioni di marzo.

Tornando a Londra, tra i crimini che riguardano i soldati britannici emerge l’atroce delitto di una bambina di otto anni in Iraq, mentre giocava con i suoi amichetti in strada. L’accusa è stata presentata dall’avvocato per i diritti umani Phil Shiner, uno dei fondatori di WikiLeaks. Shiner ha sostenuto che la bambina fu presa di mira, inspiegabilmente, proprio in un quartiere di Bassora dove le truppe inglesi erano invece solite distribuire caramelle per conquistare “le menti e i cuori”. “Per qualche ragione – ha raccontato l’avvocato – l’autoblindo si è fermato alla fine della strada, lei è lì, vestita di giallo, un militare armato di fucile emerge dalla torretta e fa fuoco”.

Shiner ha affermato di aver chiesto inutilmente spiegazioni al ministero della Difesa. Secondo la stampa britannica, che dà ampio risalto alla vicenda, Shiner si riferisce probabilmente al caso di Hanah Saleh Matrud, una bambina di otto anni uccisa da un soldato britannico fuori dalla sua casa a Qarmat Ali il 21 agosto 2003. Due mesi dopo una lettera delle forze armate britanniche avevano ammesso che un soldato della compagnia B, primo battaglione del King’s Regiment, aveva sparato “un colpo di avvertimento in aria” vicino alla casa della bambina. Nella lettera però si rifiutavano le scuse ufficiali, in quanto era “solo una possibilità” che la pallottola che aveva ucciso la piccola fosse partita dai britannici.
Dai dati resi noti emerge anche che i soldati americani hanno ucciso oltre 680 civili ai posti di blocco durante la guerra in Iraq. Lo riferisce il ‘Sunday Times’. Secondo il giornale, i soldati Usa sparavano quando un’auto in avvicinamento ignorava l’ordine di fermarsi.