Saviano: “L’Italia non è il Venezuela”

CARACAS – “La censura oggi? L’Italia resta un paese democratico, non è la Cuba di Castro, il Venezuela di Chavez, non ci arrestano, abbassano i decibel del volume, non pagano gli ospiti, ci diffamano pensando che per il semplice fatto che facciamo il nostro lavoro non dobbiamo essere pagati”. Così si è espresso Roberto Saviano, autore del best seller a livello internazionale ‘Gomorra’ mentre, in collegamento da Berlino con ‘Annozero’, commentava gli ostacoli alla realizzazione del programma ‘Vieni via con me’. Questo nonostante la televisione pubblica venezolana abbia propagandato il suo libro anti-camorra, ‘Gomorra’, in una delle sue trasmissioni più seguite: “Como Ustedes pueden ver”, condotta da Roberto Montoya e Roberto Hernandez.


Il popolo della rete si è già mobilitato per commentare la frase di Saviano. Il blog ‘Newnotizie’, ad esempio, si rivolge allo scrittore in difesa del governo venezolano:
– In ogni caso Saviano non sa – scrive Mattia Nesti – o finge di non sapere introiettando un atteggiamento tanto caro ai “censori” nostrani, che è tanto possente la censura dei media in Venezuela da permettere non solo la quotidiana messa in onda continua di programmi e trasmissioni politiche che attaccano frontalmente e con toni eversivi il presidente Chavez, ma perfino la veicolazione, nell’aprile del 2002, di un tentativo di colpo di Stato antidemocratico realizzato inizialmente solo grazie all’apporto dei canali privati di informazione.