Pari insapore al Tardini

PARMA – Due squadre abuliche, lente, inconcludenti si dividono una torta con poca crema e nessun candito. La gara che doveva offrire al Parma e soprattutto alla Roma l’occasione del riscatto e del ribaltamento di tendenza finisce per portare uno 0-0 che dice bene quanto ancora debbano lavorare entrambe le formazioni per rialzare la testa. Ma che ha il vantaggio di placare tensioni interne, rinviando eventuali decisioni sul futuro di Marino e di Ranieri, anche se la società giallorossa anche ribadisce che il tecnico romano non è in discussione.

Il pareggio senza reti è frutto dell’incapacità gialloblù di concretizzare sotto porta (emblematico il caso di Marques, abilissimo a costruire, sciagurato in due conclusioni solo da trasformare e buttate tristemente fuori dai pali) e dell’assenza di ispirazione giallorossa. Allo spentissimo Borriello si è aggiunta la non ancora buona condizione di Vucinic e la scarsa vena di Totti, che ha costretto il capitano, appena sufficiente nei primi 45’, a restare negli spogliatoi a inizio della ripresa per scelta tecnica. Taddei, già annunciato in campo, è stato tradito in riscaldamento dal polpaccio destro e sostituito in extremis da Cicinho. Quando i gol si sbagliano e soprattutto quando non se ne creano le condizioni finisce che lo 0-0 sia la conseguenza più logica di una gara cominciata nella nebbiolina e finita sotto la pioggia nell’ora e mezzo in cui normalmente gli italiani stanno a tavola, soprattutto di domenica.

Al Tardini è andata così in onda la protesta del panino, annunciata due giorni fa dai Boys del Parma: ‘Ore 12.30: il conto lo pagano sempre i tifosi?’, hanno scritto sullo striscione principale esposto in curva nord, insieme a ‘Tessera del tifoso, calcio spezzatino’ e ‘Biglietti cari e introvabili, repressione e disinformazione’. Poi è cominciata la distribuzione dei panini e le scritte sono state sostituite da ‘Non si canta a bocca piena’. Segni di un calcio sempre più impazzito ma che ha un precedente addirittura dieci anni fa sempre al Tardini: i Boys il 9 gennaio 2000, quando alle 13 si giocò la prima partita all’ora di pranzo dell’era delle pay-tv, scrissero: ‘Non ci lasciano nemmeno mangiare in pace’. Ma almeno li ripagassero col bel gioco e coi gol. Non pervenuti, a Parma.

Vanno contate le occasioni: 3’, Marques impegna Lobont da fuori, angolo. 8’, Borriello non arriva sul cross di Cassetti. 19’, Morrone alto da buonissima poizione. 39’: Gobbi offre una sorta di rigore a Marques che si tuffa di gamba e manda altissimo. 5’ st, Mexes in sforbiciata non trova la porta. 19’, Morrone crossa per la testa di Marques che sciupa a lato. 32’, Okaka tira, Mirante blocca in tuffo. Il resto è una sorta di melina, nemmeno intenzionale. E’ il frutto di una condizione modesta e di una convinzione che non c’é. Marino e Ranieri portano a casa un punticino modesto che dà però qualche tranquillità in più. Ma gare come queste si devono vincere: il Parma per smuovere in un turno casalingo la propria classifica da ultima della classe, la Roma per dare sfogo alle sue ambizioni e al potenziale del proprio organico.