Iraq: una commissione d’inchiesta indagherà sui casi di violazione dei diritti umani

BAGHDAD – Il premier iracheno, Nuri al-Maliki, ha dato il via libera alla nascita di una commisisone d’inchiesta interministeriale che indaghi sulla veridicità e sui fatti riportati dai documenti pubblicati dal sito ‘WikiLeaks’. Secondo quanto riferisce la tv satellitare ‘al-Arabiya’, a capo della commissione è stato posto il ministro della Giustizia Dar Noureddine, il quale dovra’ indagare sui casi di violazione dei diritti umani commessi dalle forze irachene.
– Nonostante non crediamo alla verdicità delle informazioni contenute nei documenti di questo sito internet – si legge in una nota del Consiglio per la Sicurezza iracheno – opereremo senza esitazione per scoprire se ci sono stati episodi nei quali sono stati violati i principi costituzionali sia da iracheni che da stranieri.

Il sito ‘WikiLeaks’ venerdì scorso ha pubblicato circa 400.000 documenti riservati Usa sul conflitto iracheno.
– Se c’è la libertà d’espressione, c’è anche quella di replicare e quella di rivendicare i propri diritti – ha comunque avvertito il ministro iracheno dei Diritti umani, Wijdan Mikhail Salim.

Il ministro ha annunciato che Baghdad potrebbe far causa a WikiLeaks se le informazioni che ha diffuso nel corso del fine settimana a proposito della guerra in Iraq dovessero rivelarsi sbagliate o inaccurate.
– E’ diritto dell’Iraq far causa al sito – ha detto alla tv Iraqiya.
Secondo quanto scrive il ‘Guardian’, dai documenti è emerso che soldati americani consegnavano prigionieri ad una unità irachena accusata di torture. Un rapporto parla infatti di cinque persone arrestate vicino Falluja nel dicembre 2005 e riferisce che l’ufficiale addetto agli interrogatori aveva minacciato uno dei detenuti di consegnarlo agli uomini della Brigata Lupo dove sarebbe stato “soggetto al dolore e al tormento che il Battaglione Lupo infligge ai suoi prigionieri”.

La brigata Lupo (Wolf Brigade) è il secondo battaglione dei commandos speciali del ministero degli interni di Baghdad. E’ stata creata, con il sostegno degli Stati Uniti, per impiegare ex esponenti delle Guardie Repubblicane di Saddam Hussein contro gli insorti. Diversi documenti pubblicati da WikiLeaks, relativi ad attività americane a Samarra fra il 2004 e il 2005, riferiscono di detenuti consegnati alla famigerata Brigata per “ulteriori interrogatori”.

Un giornalista del New York Times, Peter Maass, che all’epoca di trovava a Samarra, aveva riferito che il battaglione Lupo aveva trasformato la locale biblioteca pubblica in un centro di tortura, racconta ancora il Guardian. Maass aveva riferito di un intervista da lui condotta all’epoca nel centro di detenzione, che era stata interrotta dalle urla di un prigioniero. Era presente il colonnello James Steele, consigliere americano della Brigata Lupo che in passato era stato consigliere militare per le attività contro gli insorti a El Salvador.