Addio al polpo Paul, l’indovino dei Mondiali

C’era una volta Cassandra, ma prediceva solo sventure e per di più nessuno le credeva. Paul invece prediceva solo successi e forse anche per questo tutti lo amavano e gli credevano volentieri. L’acquario di Oberhausen sta pensando, adesso che il più famoso polpo indovino della storia è morto, addirittura di erigergli una tomba e forse un monumento permanente. Non solo, ma sembra che nelle sue vasche ci sia già un secondo polpo Paul, nella speranza che ripeta le sorprendenti gesta dell’originale. Ai prossimi Mondiali brasiliani, ma magari fanno in tempo anche per l’Euro 2012. Il caso di Paul è più unico che raro.

Probabilmente una gigantesca montatura pubblicitaria da cospicui profitti. In una cittadina olandese il custode di uno zoo provò esperimenti divinatori con un lemure, un cammello e una giraffa. Ma ci fu anche il caso del pappagallo Mani in Singapore e del coccodrillo australiano Harry. E anche a Coverciano è nata la storia della carpa Gina. Una vera e propria “fattoria degli animali” dietro al capostipite Paul che l’estate scorsa ogni volta che era chiamato al pronostico diventava una star di Hollywood. Il ‘rituale’ divinatorio estivo nelle giornate mondiali era sempre lo stesso: Paul che mangia il mollusco nella vasca di plexigas contrassegnata dalla bandiera della squadra considerata vincente. Un’incredibile sequenza che ha mandato in crisi perfino i bookmaker inglesi.

Otto risultati di fila su otto indovinati dal mollusco, rischiando grosso quando in semifinale azzardò la Germania perdente contro la Spagna. Molti tedeschi, infatti, amareggiati per la sconfitta avrebbero voluto che finisse subito in padella. In sua difesa scesero in campo naturalmente gli spagnoli, con il premier Zapatero in testa, oltre che le associazioni animaliste, che gli dedicarono anche una statua in bronzo. La vittoria delle “furie rosse” spinse una cittadina della Galizia, famosa per la sagra del polpo, ad assegnare a Paul la cittadinanza onoraria. E un comune dell’isola d’Elba, nelle cui acque fu catturato ad aprile, gli ha conferì un certificato di nascita “autentico” rivendicandone i natali. Anche se la versione ufficiale dell’acquario tedesco aveva parlato di origini inglesi, tanto da far diventare Paul uno degli ambasciatori della candidatura britannica per i Mondiali del 2018. Ad alimentare il ‘giallo’ della nascita dell’illustre cefalopode le dichiarazioni di chi pescò Paul nelle acque dell’Elba, che sostenne che al momento della cattura il polpo avesse solo quattro settimane di vita.

Una versione contraddetta dalla biografia ufficiale fornita dall’acquario di Oberhausen, secondo cui il polpo aveva invece due anni e mezzo ed era originario di Weymounth, in Inghilterra.