Proiettato il film “Emigranti”, un invito alla riflessione

CARACAS – Martedi scorso, 12 ottobre, data in cui si ricorda l’ arrivo ufficiale dei primi emigranti in America, nel Centro Italiano Venezolano di Caracas, alla presenza di un bel numero di amici amanti del cinema tra cui la Dott.ssa Luigina Peddi, direttrice dell’ Istituto Italiano di Cultura, Rosita Belgiovane e Antonino Amodeo, consiglieri del Comites di Caracas, l’ Associazione Calabrese del Venezuela, rappresentata dalla sua Presidente, Avv. Teresina Giustiniano, ha proiettato il film “Emigranti” di Marco Ottavio Graziano, il quale è la raccolta di testimoni di oriundi di un paesino chiamato Amendolara dell’entroterra cosentino della Regione Calabria, negli anni cinquanta.

Il regista, costruisce una storia tra la fiction e la realtà che ben potrebbe essere la storia di un adolescente qualunque che un giorno si è fatto forza e riempito di coraggio e decide di abbandonare la propria terra e intraprendere un viaggio per cercare un avvenire diverso. Passando così in modo sconvolgente dall` adolescenza alla vita adulta.

Il dramma dell’ emigrazione non è finito, purtroppo ancora abbiamo persone e Paesi che hanno la necessità di lasciare la propria terra e Paesi che un giorno sono stati di emigrazione oggigiorno sono diventati Paesi de inmigrazione. Queste politiche di accoglienza spesso non ci sono più, rendendo più difficile la vita a quelle persone che oggigiorno sono costrette a emigrare.

Si emigra per diverse ragioni, non soltando economiche bensi politiche, di guerra, sicurezza, ecc e le frontiere dei Paesi sono diventati posti dove la violazione dei diritti umani si pratica in modo infame, basti pensare alla maniera come sono fatti i controlli alle persone e ai suoi oggetti personali. A volte si arriva anche ad uccidere a chi osa attraversare un confine senza il dovuto visto d’ ingresso.
Questa è una faccia della monetà ma esiste per fortuna l’ altra, ed è quella in cui nonostante i traumi e dispiaceri constatiamo che emigrare ci fa conoscere ed apprezzare costumi, lingue, cibi e culture diversi che ci arrischiscono aprendoci un vasto mondo di sensazioni.

Il film proiettato su iniziativa dell’Associazione Calabrese ha rappresentato un motivo di riflessione: ieri siamo stati noi a lasciare le terra d’origini; oggi lo sono altri.