Oggi la gara Italia-Serbia all’esame della Uefa

GINEVRA – La gara di qualificazione agli Europei 2012 Italia-Serbia, interrotta lo scorso 12 ottobre per le intemperanze dei tifosi serbi a Genova, sarà all’esame della commissione disciplinare dell’Uefa che si riunirà oggi a Nyon (Svizzera) per prendere una decisione in merito. La disciplinare, presieduta dall’austriaco Thomas Partl, oggi si occuperà esclusivamente di questo caso. “Una decisione è attesa in giornata”, precisa il servizio stampa dell’Uefa. Durante la riunione saranno anche ascoltati “un rappresentante della Federazione serba ed uno della Federazione italiana, i cui nomi non sono ancora noti”, ha aggiunto l’Uefa.


Per adottare la propria decisione, la commissione disciplinare si baserà sull’inchiesta condotta dall’Uefa a partire dal giorno degli incidenti. Verranno presi in considerazione i rapporti dell’arbitro, del delegato Uefa, le immagini televisive, le spiegazioni fornite dalle due Federazioni nonché le informazioni ottenute a livello di sicurezza. Essendovi un solo precedente di gara di qualificazione per l’Europeo interrotta per intemperanze di tifosi (un Danimarca-Svezia di tre anni fa, ma il caso era diverso in quanto entrò in campo un singolo tifoso che colpì l’arbitro), fare un pronostico riguardo alle sanzioni è difficile.

La Federcalcio serba, in quanto responsabile del comportamento dei propri tifosi – spiccò tra tutti quello di Ivan Bogdanov, il tatuato e mascherato capo dei gruppi ultrà all’origine delle violenze – rischia molto di più. La sconfitta a tavolino è molto probabile, così come la squalifica del campo per alcune gare. L’esclusione da Euro 2012 rappresenterebbe un segnale molto forte, in linea con la politica di “tolleranza zero” voluta dal presidente dell’Uefa Michel Platini. Ma, visto che non sono stati feriti né arbitri né giocatori, non sembra l’ipotesi più verosimile.


Anche la Figc rischia comunque qualcosa, in quanto responsabile della sicurezza nello stadio Ferraris di Genova e nei suoi dintorni. Una multa non pare evitabile. Un’eventuale squalifica di campo dipenderà molto dalle spiegazioni che le autorità italiane avranno fornito all’Uefa e dall’apprezzamento della commissione riguardo alle misure adottate per garantire la sicurezza. La decisione di oggi non è comunque definitiva. Dalla comunicazione della sentenza, le parti dispongono infatti di tre giorni lavorativi per presentare un ricorso. In tal caso, l’Uefa fisserà una data per la riunione del Giurì di appello.