Le imprese al Governo: «Sostenere la crescita»

CAPRI – Le imprese italiane tornano ad annunciare l’allarme ‘immobilismo’ e chiedono al Governo di agire, di avere ‘’il coraggio politico’’ per dare risposte sulle riforme e sostenere la crescita. Le aziende lo ripetono da mesi e sia il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, sia la leader dei giovani imprenditori, Federica Guidi, rinnovano l’allarme: il tempo è scaduto e urgono interventi per tagliare la spesa pubblica improduttiva, snellire la burocrazia, riformare la giustizia, e, soprattutto, tagliare il peso del fisco.

La pressione fiscale effettiva, al netto dell’evasione, è molto al di sopra del 50%, è l’allarme lanciato dalla Guidi a Capri, dove si riunisce l’annuale convegno dei giovani imprenditori, che teme un ulteriore ‘’salasso’’ sui contribuenti per risanare i conti pubblici. Rischio, questo, che lascia le imprese ‘’spiazzate ed impaurite’’.
– Dicono che occorrerà tirare ancora la cinghia, spremere i contribuenti. E questo è deprimente -aggiunge la presidente dei giovani imprenditori che individua nella debolezza del sistema politico, ‘’incapace di imporre scelte dolorose ma necessarie per il bene del Paese’’, la causa del continuo peggioramento del debito pubblico, salito negli ultimi 30 anni di sette volte in valore assoluto. Ma a ribadire il pericolo di ‘’un onere fiscale tra i più elevati in occidente’’ ci pensa anche la presidente di Confindustria, che denuncia lo stato dell’economia italiana che ‘’fa ancora molta fatica a sollevarsi’’.

Per questo la Marcegaglia rinnova l’invito ad avere ‘’coraggio politico’’, a dare ‘’risposte politiche’’ sul fronte delle riforme che servono per lo sviluppo.
Proprio per sostenere la crescita, la leader degli industriali annuncia anche di aver inviato al Governo la richiesta per un incontro sul patto sociale. Le associazioni di imprese e banche e i sindacati hanno consegnato al Governo i documenti sulle prime proposte condivise nei loro incontri, chiedendo all’esecutivo una risposta in tempi brevi sui temi condivisi: gli ammortizzatori sociali in deroga, la detassazione dei salari di produttività, un investimento importante in ricerca ed innovazione. Il fattore tempo, tuttavia, è quello su cui sia Marcegaglia, sia Guidi insistono. E’ necessario ‘’andare avanti con le riforme strutturali piuttosto che prendere tempo.
– Ma in Italia sembra che si preferisca prendere tempo piuttosto che affrontare questi problemi, e in Italia il problema di una scarsa crescita e di una crisi di produttività esiste da tempo – dice la presidente degli industriali -. E’ ora di cambiare. Non c’è piu’ tempo da perdere.
– L’Italia da 15 anni cresce meno di tutti i suoi concorrenti e si ostina a non voler cambiare ritmo, invece ha un disperato bisogno di riforme – conferma la Guidi, secondo la quale per far ripartire quelle lancette della storia, che per l’Italia sembrano ormai fermate, la ricetta principe risiede nell’innovazione, ‘’l’unica medicina capace di curarci dalla malattia della bassa crescita’’.