Il fantasma di Cassano fa risorgere Pazzini in Toscana

CESENA – Il fantasma di Cassano fa risorgere Pazzini. Una Sampdoria turbata dalla vicenda del fenomeno barese messo fuori rosa dopo il furibondo litigio con il presidente Garrone, trova nei minuti di recupero la soluzione di una partitaccia a Cesena che sembrava avviata allo 0-0 con il ritorno al gol di Pazzini, al suo primo centro stagionale in campionato. un gol che porta tre punti preziosi e regala ai blucerchiati il sesto posto e (forse) un po’ di serenità.

I toscani escono dal campo con la sesta sconfitta in campionato: un solo punto nelle ultime sei partite dopo una partenza spumeggiante fa suonare più di un campanello di allarme. In una partita giocata più che altro a centrocampo, il Cesena può accusarsi di non aver saputo creare a sufficienza e non aver giocato tutta la partita con la stessa intensità. E soprattutto quella disattenzione finale, quando la Samp ha fatto pesare e messo a frutto maggiore cinismo ed esperienza.

I bianconeri possono recriminare anche per due episodi molto dubbi in area di rigore, sui quali Celi ha deciso di sorvolare: nel primo tempo quando Giaccherini è stato fermato in area da Accardi con le maniere forti e nella ripresa quando un tocco di mano di Lucchini su cross di Ceccarelli avrebbe potuto valere la massima punizione. Il risultato però è stato quello di vedere il Cesena, che dopo le prime giornate pareva accreditato come possibile sorpresa, relegato all’ultimo posto in classifica, sia pure in condominio con altre squadre. Il primo tempo è stato più vivace, grazie anche ad un Cesena intraprendente, con le scorribande di Nagotomo, autore di un’ottima partita. Proprio dalla fascia sinistra, presidiata dal giapponese, sono arrivati i pericoli per la Samp, spaventata prima da Giaccherini, poi da Appiah.

Passata la sfuriata cesenate, la squadra di Mimmo Di Carlo si è ripresa a metà primo tempo con tre nitide palle gol, con Koman (fuori di poco, ben servito da Pazzini), poi con lo stesso Pazzini che non é riuscito ad agganciare un suggerimento di Palombo, quindi con Guberti che dalla distanza ha sfiorato il palo. E se Nagatomo ha continuato a creare i maggiori pericoli, sul finire di primo tempo è stato ancora Pazzini a sfiorare il gol.

Nella ripresa la Samp è cresciuta: Antonioli ha alzato sopra la traversa una punizione di Palombo, poi ha salvato sulla conclusione di Pazzini ben innescato da Marilungo. Il giovane attaccante doriano, subentrato nel finale a Pozzi, si è così ambientato nel pesante e delicato ruolo di vice-Cassano. E al secondo minuto di recupero, quando Bodgani ha perso palla a centrocampo si è involato sulla fascia e ha messo dentro una palla con il contagiri per Pazzini. Invito perfetto, per il ‘Pazzo’, per battere Antonioli con un comodo piattone e interrompere così il sortilegio del gol, che in campionato mancava da maggio. Oltre ai tre punti, per la Samp, un buon test per cercare equilibrio e identità anche senza il suo giocatore più talentuoso. Per il Cesena una partita non certo da buttare, ma che allunga una crisi di risultati che a questo punto non può non essere preoccupante.