L’ex guerrigliera Rousseff la prima donna presidente in Brasile

SAN PAOLO – Al momento di andare in macchina, ancora i risultati ufficiali non sono stati resi noti. Anche così, il partito di Lula ha già cominciato a festeggiare in Brasile. Ed infatti, la candidata del Partido dos Trabalhadores, Dilma Rousseff, stando agli exit-poll resi noti dalla Globo Tv, è la prima presidente donna del Brasile, dopo aver ottenuto il 58% dei voti al ballottaggio di ieri. Jose’ Serra, l’oriundo calabrese che gli si è opposto, ha ottenuto il 42%.

Lei è donna, lei è guerriera, io voglio Dilma ”presidente brasileira”. Con questo slogan migliaia di simpatizzanti pro Dilma Rousseff avevano accolto l’ex guerrigliera a Porto Alegre dove ha votato per il ballottaggio presidenziale contro Josè Serra.
– A partire da domani comincia una nuova tappa per la democrazia brasiliana – aveva detto nel presentarsi alle urne sicura del trionfo -. Il mio compromesso democratico è quello di governare per tutti. Converserò con tutti i brasiliani, senza eccezione.

Il socialdemocratico Serra, nel votare a San Paolo, si era raccomandato con gli elettori che affollino i seggi malgrado il mega-ponte per la ricorrenza di Ognissanti, che in tutto il Brasile dura fino a domani.
– Se qualcuno sta in spiaggia – aveva detto – faccia il sacrificio di venire a votare: perderà qualche ora del weekend, ma guadagnerà un felice anno nuovo.

Nel primo turno del 3 ottobre c’era stato un assenteismo del 18% che ieri si stima sia cresciuto notevolmente. Lula ha votato nella città satellite di San Paolo, Sao Bernardo do Campo, recriminando per la ”campagna d’odio” realizzata dagli oppositori del partito Pt (Partido dos trabalhadores).
– Bisogna approfittare di questa campagna elettorale per alzare il livello di coscienza della popolazione brasiliana – dichiarava ieri il ”presidente operaio” – Abbiamo un preconcetto contro le donne in politica. Questo è purtroppo stato dimostrato ora, mentre io credevo che questa preclusione fosse già finita nella politica brasiliana.

Lula faceva poi un riferimento velato alle parole del Papa contro l’aborto, rivolte agli elettori brasiliani e pronunciate alla vigilia del voto.
– Le chiese – affermava – devono ripensare il loro ruolo perchè molta gente ha usato ed abusato del diritto di libertà in questa campagna.