Sindaco? Prodi dice «no»

BOLOGNA – ‘’Ringrazio tutti coloro che mi hanno chiesto e mi chiedono di fare il sindaco di Bologna, la mia città. Come ho avuto occasione di dire lo considero un segno di affetto e di stima. Ma il mio ritiro dalla vita politica attiva non ha avuto ripensamenti’’. Romano Prodi, ribadendo per l’ennesima volta la sua indisponibilità a candidarsi a sindaco di Bologna, ha risposto a tutti quelli che in questi giorni di estrema difficoltà per il centrosinistra di Bologna, dopo il ritiro di Maurizio Cevenini, hanno invocato una sua discesa in campo.
– Sono anche certo – ha poi aggiunto Prodi – che il centrosinistra, a cui non farò mancare il mio sostegno, saprà esprimere, con le primarie, la migliore candidatura per vincere le elezioni consegnando alla città un sindaco autorevole e rispettato.


Già si sapeva che l’evocazione di Romano Prodi come possibile candidato sindaco di Bologna per il centrosinistra aveva scarsissime possibilità di essere accolta dal diretto interessato, che infatti ha sgombrato. Ma l’effetto desiderato, comunque, il Pd lo ha ottenuto: almeno per un paio di giorni, è riuscito a fermare gli appetiti dei tantissimi pretendenti alla ‘nomination’, dopo il ritiro per motivi di salute del vincitore annunciato delle primarie, Maurizio Cevenini.


Questa settimana vedrà il segretario del Pd Raffaele Donini al lavoro per cercare un candidato dal profilo ‘civico’ che possa essere schierato alle primarie del 23 gennaio (le firme per le candidature vanno presentate entro il 10 dicembre) come candidato unitario del Pd. Peccato, però, che ci siano almeno quattro o cinque dirigenti di partito che rivendicano la candidatura e non sembrano molto intenzionati a farsi da parte, a meno che non arrivi un ordine superiore. L’obiettivo sarebbe quello di presentarsi alla riunione dell’esecutivo di lunedì prossimo con una soluzione che possa scongiurare una spaccatura del partito, con la conseguenza di avere più candidature del Pd alle primarie di coalizione.


Il nome sul quale il Pd starebbe puntando è quello di Andrea Segrè, preside di Agraria, responsabile del Last Minute market: si tratterebbe di una candidatura anche con un elevato profilo ‘green’ che potrebbe contenere almeno parzialmente l’avanzata della lista di Beppe Grillo che, secondo sondaggi interni al partito, a Bologna avrebbe raggiunto percentuali a due cifre.


Continuano intanto a darsi da fare in città gli unici due candidati ufficiali alle primarie del centrosinistra, Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli. Scesi in campo come outsider, potrebbero essere avvantaggiati dalle esitazioni del Pd.