Interrotta la trattativa Lega-Aic, lo sciopero è sempre più vicino

ROMA – Le prove di dialogo si sono interrotte, l’estremo tentativo di mediare da parte della Figc va in fumo e lo sciopero della serie A è sempre più vicino. La tensione tra Aic e Lega sulla vicenda del rinnovo del contratto dei calciatori torna alle stelle: la riunione convocata dal presidente Giancarlo Abete, con l’obiettivo di trovare un accordo ed evitare lo sciopero, di fatto salta. O meglio: andrà in scena con una staffetta tra mattina e pomeriggio, perché il sindacato ha deciso di non partecipare al vertice con i rappresentanti dei club, ma di incontrare in separata sede solo Abete. E così la Lega di Maurizio Beretta si presenterà la mattina secondo l’appuntamento già fissato ed i tre rappresentanti dell’Aic (con il vicepresidente Grosso) avranno audizione nel primo pomeriggio.


“L’Aic non è disponibile a riprendere le trattative con la Lega – fanno sapere da via Allegri – ma vuole vedere solo il presidente”. Una chiusura che il sindacato guidato da Sergio Campana aveva già annunciato parlando di “manovre sotterranee” della Lega volte a spaccare l’Aic: e il ‘caso’ Oddo è stato letto proprio in questa ottica, perché il giocatore del Milan da portavoce dello stop a spada tratta ha fatto retromarcia dando invece per fatto, e giusto, l’accordo coi club. Ed è proprio il difensore, la cui iniziativa era stata bollata come “personale” dall’Aic a confermare che “uno sciopero ora sarebbe un’iniziativa priva di buon senso e offensiva per l’intelligenza dei giocatori”. Oddo si rivolge direttamente a Campana, che già aveva sottolineato il sorprendente cambio di rotta del giocatore, facendo capire che molti calciatori sono dalla sua parte. “Quanto alla mia rappresentatività – aggiunge il milanista – ho ricevuto consensi incondizionati di moltissimi giocatori che non hanno il cervello all’ammasso. Lo sciopero è l’ultima ratio, a maggior ragione per una categoria ‘privilegiata’ come la nostra: ora costituirebbe una iniziativa del tutto priva di buon senso, oltre che irrispettosa per l’intelligenza dei calciatori ed, a mio giudizio, addirittura offensiva nei confronti della gente che lavora e che ama il calcio”.


Insomma il divario di vedute è rimasto inalterato: la decisione dell’Aic di disertare la riunione si basa sulla pretesa della Lega di inserire clausole che sarebbero solo a danno dei giocatori: Campana ha spedito una lettera ad Abete per far capire che i rapporti tra il sindacato e la federazione restano ottimi, e che i problemi sono solo con la Lega. L’Aic infatti è disposta a parlare solo con Abete, che da due mesi si sta adoperando per ricucire lo strappo.


Il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta boccia la diserzione: “Non presentandosi alla trattativa l’Aic si assume una responsabilità pesante. Lasciando aperto il confronto senza certezze si fa un danno grave a tutto il sistema. Continuano con piccoli espedienti tattici di corto respiro: sfuggire alle responsabilità non è mai una cosa positivà”. Ma allo stato delle cose la rottura è talmente conclamata che lo sciopero già proclamato e solo congelato dal sindacato in attesa di sviluppi positivi della vicenda verrà a questo punto fissato. La Lega continua ad essere convinta che la soluzione era a portata di mano e la distanza facilmente colmabile: del resto degli otto punti previsti nella bozza del contratto il sindacato era pronto a dare l’ok a sei. Poi però la trattativa ‘privata’ di Oddo ha fatto riaccendere il conflitto. La federcalcio comunque deve prendere in mano la situazione e nominare un commissario ad acta per mettere nero su bianco il nuovo contratto: una soluzione che non auspicava nessuno e che comunque non mette al riparo dall’ammutinamento dei giocatori.