“Meglio le belle ragazze che i gay” Il premier scatena una nuova bufera

“Sono fatto così da sempre, qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”. Silvio Berlusconi torna sul caso Ruby con questa battuta e scatena di nuovo le polemiche. Il premier arriva all’inaugurazione del salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano-Rho, esordisce con un riferimento proprio alla vicenda della giovane marocchina e minimizza le conseguenze dell’affaire. Ed è per questo che il premier invita la platea a “non leggere i giornali, perché vi imbrogliano” e rilancia sul tema delle intercettazioni. Un tema, dice, che “è nel cuore degli italiani, abbiamo dei sondaggi che lo dicono”.

La riforma della legge, aggiunge, si baserà su tre punti: “L’utilizzo di questo strumento dovrà essere limitato al terrorismo internazionale, alle organizzazioni criminali, alla pedofilia e agli omicidi; le intercettazioni non potranno essere prodotte come prove né dalla accusa né dalla difesa; chi pubblicherà il testo di intercettazioni dovrà subire un fermo del suo media da 3 a 30 giorni”. Berlusconi difende poi l’operato dell’esecutivo e riferendosi alle fibrillazioni nella maggioranza assicura che il governo completerà la legislatura: “Degli attacchi che arrivano da parte di giornali ed editorialisti sul governo che non ha le idee chiare e non otterrebbe risultati – dice – la realtà è che anche in quest’ultimo vertice europeo a Bruxelles abbiamo fatto un mare di gol”.

Le reazioni del mondo politico alle parole di Berlusconi sono immediate: “Il posto ideale per Berlusconi non è certo palazzo Chigi ma una bettola di periferia”, dice in una nota il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro. “Oggi – aggiunge – abbiamo avuto l’ennesima prova dell’inadeguatezza del signor Silvio Berlusconi a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio”. Per Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori Pd, Berlusconi “è un uomo che non è all’altezza di governare il nostro Paese: siamo di fronte a un irresponsabile che vuole sembrare forte e baldanzoso – aggiunge – ma che invece è arrivato, in modo triste e squallido, alla fine della sua parabola politica. L’urgenza delle sue dimissioni e della fine del suo esecutivo è ogni giorno più evidente”. Sdegnata la risposta degli omosessuali, che accusano il presidente del Consiglio di omofobia: l’Arcigay definisce Berlusconi “machista e volgare” e chiede le sue scuse. E anche gli alleatiantagonisti di Futuro e Libertà non risparmiano critiche al capo del governo: “Parole inaccettabili – dice Chiara Moroni – così alimenta l’odio”.

IL COMMENTO


Carfagna: “Non voleva offendere nessuno ma su certi argomenti meglio non scherzare”

“Quella di Silvio Berlusconi è stata una battuta, la chiusa di un discorso serio, di ben altro tenore. Il presidente del Consiglio non intendeva assolutamente, né ha mai inteso, offendere le donne o gli omosessuali. Questo governo, anzi, ha il merito di essersi impegnato, come nessuno prima, contro le discriminazioni nei loro confronti”. Così il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, sulle polemiche seguite alla battuta di Silvio Berlusconi. “Proprio per non oscurare tutto questo lavoro, frutto di un impegno costante e condiviso dell’intero esecutivo, sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”, conclude il ministro.