Barack Obama trema per i risultati del mid-term

Due anni e mezzo dopo la vittoria dei Democratici che portò Barack Obama alla Casa Bianca, gli americani sono tornati ieri votare in un clima che non prometteva nulla di buono per il partito dell’Asinello e per la futura agenda politica di Obama (limitare l’estensione degli sgravi fiscali voluti da Bush, adottare cambiamenti significativi che possano frenare il surriscaldamento climatico e fare una riforma in tema di immigrazione).

Le preoccupazioni per l’economia che fatica a riprendersi e il malcontento diffuso hanno dato un’enorme spinta ai Repubblicani che, secondo tutti i sondaggi, conquisteranno lamaggioranza alla Camera dei Rappresentanti e forse anche al Senato. I sondaggi di opinione e le previsioni degli analisti assegnano all’Elefantino un guadagno di almeno 50 seggi al Camera dei Rappresentanti (ben più dei 39 necessari per ribaltare il controllo Democratico e defenestrare il presidente della Camera, la democratica Nancy Pelosi).

I Repubblicani avanzeranno notevolmente anche al Senato, anche se sembra più difficile -ma non impossibile- che conquistino i 10 seggi in più degli attuali, di cui hanno bisogno per la maggioranza. In gioco ci sono oltre 500 seggi tra Camera dei Rappresentanti, Senato e le ‘corse’ per i governatori.Ma al di là dei risultati individuali e dei numeri finali, queste elezione offriranno indicazioni per altri interrogativi chiave: cosa vuol dire questo voto per il presidente Obama? Quanto è potente il fenomeno del Tea Party? Come affronterà il nuovo Congresso l’economia ancora debole? Cosa cambierà nella ‘corsa’ alle presidenziali nel 2012?”.

Obama e i democratici hanno fino all’ultimo tentato di galvanizzare l’elettorato (il presidente ha mandatomigliaia di e-mail agli elettori che lo sostennero nel 2008), La ‘first lady’ Michelle ha fatto una maratona di 11 ore lunedì, da Las Vegas a Philadelphia, Joe Biden si è spinto fino in Vermont e l’ex presidente Bill Clinton ha corso da un capo all’altro delle due coste.Ma le previsioni non sono buone.