Mancini: “Vinco col City e torno in Italia”

Le polemiche non lo toccano, i tabloid per vendere ricorrono alla fantasia anche perché c’è un italiano di mezzo, il cui nome è Roberto Mancini, una icona del calcio italiano, da baby fenomeno ad allenatore di rango. Mancio racconta il suo stato d’animo: oggi la sua squadra in Polonia dove la sua squadra,il Manchester City affronterà in Europa League il Lech Poznan. Il City delle stelle non soddisfa completamente il palato raffinato dei tifosi inglesi ma Mancini chiede tempo, tranquillità e pazienza

. Lo spogliatoio non è in subbuglio come raccontano i tabloid che danno Mancini quasi in partenza: ‘Dead Manc walking’ (morto che cammina), hanno titolato, dopo la doppia sconfitta in Premier League, prima con l’Arsenal, poi contro i Wolves. L’ex allenatore dell’Inter però ha una stella polare: dopo aver incassato risultati e vittorie, tornerà in Italia, la sua casa. Intanto martedì ha visto la partita contro gli Spurs, anche se a tratti: “Il Tottenham è un campo difficile. Benitez ha pagato lo scotto dei tanti infortunati. E poi Bale, un ragazzo straordinario: è giovane, bravo, uno fra i migliori calciatori della Premier League. Sta attraversando un momento di forma smagliante”. Ma, avverte, gli Spurs di certo non si priveranno di Bale, insomma not for sale.

“All’Inter – sottolinea – mancavano giocatori fondamentali a centrocampo. Ma nessuno ha colpe riguardo agli infortuni. Ci sono stati i Mondiali, circostanza che ha influito parecchio sulle gambe dei giocatori. Il cambio di preparazione non c’entra e, comunque, i ritmi sono elevati perché si gioca ogni tre giorni”. Una promessa all’Italia: “E’ chiaro che un giorno tornerò a casa. Accadrà di sicuro. Ma ora devo lavorare con il City, un grande club con straordinarie prospettive. Adesso è tempo di fare il lavoro sporco, quello che si attua per cambiare la mentalità e costruire una grande squadra. E’ un passaggio faticoso e voglio fare le cose per bene”.