Un avvocato italiano per Sakineh

ROMA – Un avvocato italiano, Bruno Malattia, difenderà Sakineh Mohammadi Ashtiani, l’iraniana condannata a morte per adulterio, suo figlio Sajjad Ghaderzadeh e il suo legale, Javid Houtan Kian, al momento rinchiusi nel carcere di Tabriz, nell’Iran nordoccidentale. E’ quanto annuncia Taher Djafarizadeh, esponente del Comitato Internazionale contro la Lapidazione, una delle ong in prima linea nella difesa di Sakineh.


Secondo Djafarizadeh, la nomina dell’avvocato Malattia «si è resa necessaria».
– Nessun legale in Iran – spiega – ha finora accettato di prendere la difesa di Sakineh perché teme ripercussioni da parte delle autorità e di finire a suo volta in carcere.


L’attivista, tra i fondatori anche dell’ong ‘Neda Day’, ha spiegato che l’iniziativa è stata presa in accordo con la portavoce del Comitato contro la Lapidazione, Mina Ahadi.
Sakineh è stata condannata a morte nel 2006 da due differenti tribunali di Tabriz. La prima sentenza è stata poi commutata in 10 anni di prigione, mentre la seconda condanna a morte, per lapidazione, sarebbe stata sospesa. Nei giorni scorsi alcune organizzazioni hanno diffuso la notizia di un’imminente esecuzione di Sakineh, tuttavia, le autorità iraniane hanno bollato come «false» queste indiscrezioni sostenendo che la donna si trova in ottime condizioni di salute.


Malattia ha già inviato una lettera di ringraziamento al presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, per sottolineare il grande sforzo dell’Ue a difesa di Sakineh.
«Il Comitato che rappresento vuole ringraziare Lei e il Parlamento europeo per l’impegno profuso nel caso Sakineh e nella difesa dei diritti umani in Iran – si legge nella lettera – Allo stesso tempo – prosegue – vorrei focalizzare la Sua attenzione sul clima di intimidazione e minacce che regna in Iran, che mette in pericolo la vita degli avvocati e impedisce loro di assumere la difesa di Sakineh e dei suoi familiari». L’avvocato italiano conclude quindi dicendosi convinto che «il Parlamento europeo ascolterà questi problemi e sosterrà tutte le iniziative intraprese a garanzia del diritto alla vita del popolo iraniano, ma anche del suo diritto alla difesa e a un processo regolare».