I doriani non segnano più, per gli etnei un pari importante

GENOVA – La terza partita della Sampdoria senza Cassano finisce 0-0. I blucerchiati confermano una cronica difficoltà a fare gol senza il barese. Una rete nel finale a Cesena, nessuna contro il Metalist in Europa League, nessuna contro il Catania. I siciliani hanno cercato con grinta questo punto, che mancava in trasferta dall’1-1 di San Siro contro il Milan il 18 settembre.

Solito 4-4-2 per Di Carlo, con Pazzini e Marilungo in attacco, Koman e Guberti sugli esterni, in assenza di Semioli. Giampaolo ammucchia giocatori a centrocampo e riesce a imbrigliare il gioco della Samp, che nei primi 45’ deve affidarsi ai lanci lunghi di Palombo per Pazzini. Il Catania pressa i difensori con Izco e Mascara e mette in difficoltà i padroni di casa con l’aggressività di Carboni in mediana. E quando riparte fa male, soprattutto con la velocità di Gomez che al 34’ si presenta davanti a Curci, ma viene “murato” da un intervento in scivolata di Zauri. Volenteroso Marilungo, ma è un colpo di testa di Pazzini dopo dieci minuti a mettere i brividi alla difesa rossoazzurra. Poi un paio di tiri di Koman e un colpo di testa di Bellusci sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Solo in area il centrale di Giampaolo spreca mandando alto di testa. Tantissimi i cross sbagliati da Koman, Ziegler e Guberti.

La Samp arrembante della ripresa dura solo quindici minuti. Un paio di azioni in stile rugbystico di Marilungo mettono in difficoltà la difesa catanese, che dopo un po’ prende le misure. Le fatiche di Europa League si fanno sentire e non serve il doppio cambio di Di Carlo che inserisce Poli e Mannini per i deludenti Tissone e Guberti. La partita scivola via con i blucerchiati che continuano a non pungere sulle fasce e le due difese che hanno gioco facile a mettersi in mostra. Ultimo sussulto una punizione di Ziegler, deviata da Andujar in angolo. E i tifosi chiedono a Garrone il perdono di Cassano.