La Juve batte il Cesena in rimonta

TORINO – Orgoglio e cuore non sono solo retorica: contano eccome, quando una squadra come la Juventus, ridotta all’osso per gli infortuni, con un diciottenne esordiente al centro della difesa, passata in svantaggio dopo undici minuti, riesce a rimontare e battere un’avversaria giovane e insidiosa come il Cesena.


Orgoglio e cuore, ma anche classe, naturalmente, quella di Aquilani, superbo regista, di un Del Piero devastante e cinico, di un Quagliarella che non fallisce quasi mai l’appuntamento con il gol. I romagnoli, partiti benissimo, hanno dilapidato il patrimonio del vantaggio con una sciocca espulsione di Pellegrino, che dopo avere ricevuto il primo cartellino per l’evidente spinta in area su Bonucci, pochi minuti dopo abbatteva senza palla Quagliarella e Pepe in un colpo solo e costringeva l’arbitro al secondo giallo. La Juve aveva già premuto da molti minuti sull’acceleratore e con una azione da manuale si portava in vantaggio. A questo punto Ficcadenti, forse un po’ precipitosamente, aveva già programmato l’uscita di Schelotto, il migliore insieme a Giaccherini e Jimenez, per fare entrare un difensore al posto dell’espulso. Uscito l’italo-argentino, al Cesena non è rimasto che attendere il momento propizio per tentare il pari, che però non è arrivato.


La Juve, nel frattempo, si era distesa bene in contropiede ma aveva peccato in almeno tre occasioni di precipitazione e di concretezza (clamorosa l’ultima di Quagliarella, che dopo una splendida preparazione, non ha scaricato sul liberissimo Iaquinta). I romagnoli, in dieci, hanno vistosamente accusato il colpo, con il solo Giaccherini a darsi da fare e non si sono mai avvicinati pericolosamente a Storari. Il gol della tranquillità bianconera è arrivato solo a tre minuti dalla fine, quando Iaquinta (strano giocatore, spessissimo infortunato, ma capace in pochi scampoli di gara di regalare reti stupende) ha fatto crollare lo stadio con il suo gol all’inglese.

La Juve riparte da qui: ha tirato un grosso sospiro di sollievo perché questa era una gara-chiave, ha recuperato un paio di giocatori presentabili (bene Grosso, benino Salihamidzic), ha collaudato un ragazzo interessante della Primavera, Sorensen, che potrà essere molto utile a Del Neri, ha ripreso punti, fiducia e consapevolezza, in attesa che passi la buriana degli infortuni. Anche questa volta, comunque, non è mancato l’ennesimo contrattempo fisico: Melo risparmiato per un tempo, ha di nuovo accusato un fastidio muscolare ed è uscito. Aquilani si conferma l’acquisto più prezioso: regista perfetto e gran tiratore, se il fisico lo sorreggerà potrà portare lontano la squadra dei mille cerotti. Purtroppo, conferme negative sia per Motta, che ha perso troppi palloni preziosi, che per Sissoko, identico difetto, con l’aggravante di avere il cartellino facile. Anche Bonucci, pure decisivo in alcune circostanze, non dà mai l’impressione della sicurezza e Del Neri non è ancora riuscito a togliere dal suo repertorio svolazzi inutili. Benissimo Quagliarella e Del Piero, la coppia d’attacco più in forma della stagione. Mercoledì a Brescia, in un test assai difficile, dovrebbe rientrare Chiellini.

Il Cesena, fino a quando ha giocato spensierato, ha dato l’impressione di potere causare seri grattacapi all’avversario. L’inferiorità numerica per oltre un tempo le ha tolto morale e convinzione.