Crollo il Domus dei gladiatori a Pompei

POMPEI (NAPOLI) – E’ crollata a Pompei la Domus dei Gladiatori. La splendida costruzione con affreschi alle pareti e con un mosaico all’ingresso è venuta giù.
– E’ accaduto di mattina presto – spiegano i custodi -. E’ crollato prima il muro della Domus e poi, data la pesantezza del soffitto che era in cemento armato, è crollata l’intera Domus dei Gladiatori.

A minare la struttura sarebbero state le infiltrazioni d’acqua. Intanto l’area è stata transennata e l’accesso vietato. La Domus, infatti, si trova su una delle vie più percorse dai turisti, via dell’Abbondanza.
– La scuola d’armi degli antichi combattenti era in attesa di essere ristrutturata – spiega il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio -. Il cedimento dell’edificio è un crollo annunciato. Succede quando non c’è la dovuta attenzione e cura per un patrimonio secolare che andrebbe preservato da ogni tipo di sollecitazione, anche atmosferica. In passato – denuncia il sindaco – sono stati persi molti fondi, che non venivano utilizzati, e non sono state avviate le procedure per il restauro.

Dal Quirinale arrivano parole dure.
– Quello che è accaduto a Pompei dobbiamo sentirlo tutti come una vergogna per l’Italia – ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -. Chi ha da dare delle spiegazioni – ha aggiunto il capo dello Stato – non si sottragga al dovere di darle al più presto. E senza ipocrisie.

Sul grave danno è intervenuto anche il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi lamentando la mancanza di fondi adeguati a preservare «un immenso patrimonio storico artistico di cui disponiamo».
Il ministro, al termine dl sopralluogo compiuto con i tecnici del ministero e della sovrintendenza archeologica – ha sostenuto che «gli affreschi della Schola Armaturarum, crollata ieri mattina nel sito archeologico di Pompei, potranno essere probabilmente recuperati»
– La Schola – ha aggiunto il ministro – aveva subito un intervento di restauro nel 1947 e dovrebbe dunque essere possibile ricostruire l’edificio così com’era dopo la Seconda guerra mondiale. Se avessi la certezza di avere responsabilità in quanto accaduto mi dimetterei. Ma rivendico invece il grande lavoro fatto.

Altri crolli di edifici sono possibili a Pompei, visto lo stato del sito archeologico.
– Provo un sentimento di angoscia perché questi crolli , come è stato spiegato dai nostri tecnici, potrebbero riguardare altri edifici, soprattutto nella parte dell’ area archeologica che si affaccia sulle zone scoperte e non ancora restaurate. C’ è un grande lavoro da fare qui – ha proseguito Bondi – e ne riferirò al presidente del Consiglio, al Parlamento ed al Capo dello Stato.

Il ministro ha informato ch le ragioni del crollo dell’edificio della Schola Armaturarum «sono chiare e derivano da infiltrazioni d’acqua e dal restauro effettuato negli anni ’50 con una copertura di cemento armato, che ha determinato il crollo dell’edificio»