Cisgiordania, scontro sugli insediamenti

L’Onu ha chiesto a Israele di fermare gli insediamenti di coloni in Cisgiordania. A ribadire la presa di posizione è stato il segretario generale, Ban Ki-moon, che, rivolto al Benjamin Netanyahu, ha sottolineato la “preoccupazione per la ripresa della costruzione degli insediamenti e per i recenti annunci di realizzazione di altre abitazioni a Gerusalemme est”. Ban si riferiva al piano edilizio annunciato da Israele bel mezzo della visita americana del primo ministro israeliano, che giovedì prossimo si vedrà recapitare personalmente anche da Hillary Clinton l’invito a una nuova moratoria delle colonie. Oltre alle 800 abitazioni previste nella parte della Città Santa abitata prevalentemente da arabi, il governo isrealiano ha pianificato l’edificazione di 1.000 unità abitative ad Ariel, la città della Cisgiordania che lo Stato ebraico considera parte del territorio in cui costruire le colonie.

Nel corso dell’incontro con Ban è stato affrontato anche il tema dell’embargo a Gaza. Il segretario generale dell’ONU ha espresso la “speranza per ulteriori misure in grado di facilitare i movimenti di persone e beni da e verso la Striscia”. Barack Obama ha bocciato il via libero israeliano a nuovi insediamenti di coloni a Gerusalemme est e in Cisgiordania. “Non aiutano la pace”, ha detto il presidente americano nel corso del suo viaggio in Indonesia. E anche il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton chiede alle autorità israeliane di rivedere la decisione di costruire nuovi insediamenti ebraici nel settore est di Gerusalemme a maggioranza araba. La richiesta della Ashton riguarda il piano di costruzione di 1300 nuove case destinate agli ebrei nel settore est di Gerusalemme. Secondo la Ashton, questo piano “è in contraddizione con gli sforzi della comunità internazionale per favorire la ripresa dei negoziati diretti” e la decisione “dovrebbe quindi essere rivista”.

“Le colonie sono illegali rispetto al diritto internazionale, costituiscono un ostacolo alla pace e minacciano di rendere la soluzione a due stati impossibile”, rileva la Ashton in una nota. La decisione di Israele di approvare il piano di nuovi insediamenti ha “profondamente deluso” gli Usa ed è stato criticato anche dall’Onu. ”Oggi abbiamo avuto una doccia fredda. L’Italia è a ragione il miglior amico di Israele in Europa, ma svegliarsi con l’autorizzazione di qualche migliaio di nuovi insediamenti a Gerusalemme est, anche per un amico di Israele, è qualcosa che francamente non avremmo voluto vedere” ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso del Foro di dialogo italo-turco che si è aperto a Palazzo Barberini.