Baggio, dal Pallone d’Oro al premio per la pace

Roberto Baggio è l”uomo della pace” 2010. Il summit dei Premi Nobel ha conferito il prestigioso riconoscimento per l’impegno umanitario dell’ex fantasista che nei suoi quasi vent’anni di calcio ha disputato un mezzo migliaio di partite, ha segnato 205 gol, dei quali 29 nelle 56 partite giocate in Nazionale. Di volta in volta Baggio si è conquistato la simpatia dei tifosi: a Firenze scesero in strada pur di non vederlo andare alla Juventus, a Torino l’Avvocato ebbe modo di definirlo, in chiave affettuosa, “coniglio bagnato”. Per poi ricredersi quando Baggio venne definito dalla stampa “divin codinò’ per via della coda di capelli. Baggio abbraccia la fede buddista quando è a Firenze e la sua carriera è minacciata da un grave infortunio.

Frequenta su consiglio di un amico, l’associazione della Soka Gakkai, un’organizzazione laica buddista giapponese fondata nel 1930 e che conta otto milioni di fedeli in Giappone e un milione e mezzo all’estero, e che nel ’92 subì una sorta di scomunica dai monaci del gruppo originario. Baggio ha 21 anni e da allora ha sempre indossato al braccio una fascia al braccio rossa, gialla e blu – i colori del Tibet, patria del Dalai Lama. Da allora Buddha è diventato parte integrante della vita di Baggio, uomo e calciatore. Con ruolo sempre crescente, e polemiche corrispondenti: come quella volta che il vescovo di Vicenza fu costretto a smentire la scomunica al più noto dei concittadini del tempo, o come quando Baggio fu costretto a difendere la propria passione per la caccia dalle accuse di incoerenza con il pacifismo orientale.

Baggio si è sempre diviso tra il calcio (ora è presidente del settore tecnico della Figc), la caccia (sua grande passione, con lunghi soggiorni in Argentina dove ha una tenuta) e l’impegno umanitario. È stato nominato Ambasciatore di buona volontà della Fao a ottobre 2002. Dedica gran parte del suo tempo e delle sue energie alle cause umanitarie, sostenitore convinto della dignità umana, della tolleranza, della democrazia, e dei diritti umani. L’impegno con la Fao, ma anche l’impegno nella campagna di liberazione di Aung San Suu Kyi, leader politica birmana, l’aiuto nel finanziamento per la costruzione di ospedali in giro per il mondo, l’impegno dopo il terremoto di Haiti e altre battaglie di solidarietà e per la difesa dei diritti umani.