Premier: «Frenare le speculazioni»

SEUL – Qualche migliaio di chilometri separano Roma da Seul. Ma anche una simile distanza probabilmente non riuscirà a lenire i tanti tormenti che affliggono Silvio Berlusconi: dallo spettro (sempre più reale) di una crisi di governo, all’incubo di un Esecutivo di transizione; dalle recenti inchieste giudiziarie, agli affondi dell’ex alleato Gianfranco Fini. Anche perchè è più che possibile che qualcuno fra gli altri 19 leader mondiali del G20 gli chieda lumi sull’intricata situazione politica italiana. Facile quindi immaginare con quale stato d’animo il Cavaliere abbia lasciato Roma per affrontare il lungo viaggio che oggi lo porterà nella capitale coreana, che per due giorni ospiterà i venti grandi della Terra.


E le voci di una sua defezione, pur se smentite dal portavoce Paolo Bonaiuti, la dicono lunga su quanto questa trasferta cada in un momento difficile per il Cavaliere. Come se tutto ciò non bastasse, l’atmosfera che lo attende a Seul è decisamente gelida. Non solo da un punto di vista climatico (la sera il termometro scende facilmente sotto zero), ma anche sul piano diplomatico. Nonostante l’incessante lavoro degli sherpa, infatti, gli spinosi temi del summit sono ancora tutti aperti, a cominciare dal delicatissimo nodo delle svalutazioni competitive, con conseguente rischio di guerre commerciali.


Probabile quindi che spetti ai leader sbrogliare l’intricata matassa, facendo quello che solitamente è lasciato al lavoro dei diplomatici. E per l’Italia non sarà facile restare ‘equidistante’ di fronte alla spaccatura che vede da una parte Stati Uniti e Gran Bretagna, dall’altra la Cina e nel mezzo la Germania che bacchetta entrambi. Si spiega forse così il contenuto della lettera inviata dal premier italiano agli altri leader mondiali. Nessun accenno alla questione dominante del vertice, ma piuttosto la conferma di una posizione già sostenuta dall’Italia nei precedenti summit: la necessità di mettere in atto azioni ‘’immediate e incisive’’ contro la speculazione finanziaria.