“L’uomo è stato fatto da Dio ed a Lui deve rispondere con coscienza e amore”

CARACAS – Ci troviamo di fronte una situazione mondiale caratterizzata da sconvolgimenti. I modelli di violenza di massa hanno subito una trasformazione radicale, e l’annientamento culturale e psicologico è diventato un obiettivo importante quanto la distruzione materiale e fisica. Il proposito”nazista” di porre fine alle “vite non degne d’essere vissute” sembra quasi essere stato ripreso e adattato al progetto di annullamento socioculturale di esseri umani giudicati “indegni” e gli artefici di tale progetto di annientamento si prefiggono di distruggere l’intera società che considerano “nemica”.

Questi momenti di grandi contrasti, di confusione ideologica e della ricerca di un mondo più fraterno e pacifico, in un modo o nell’altro sono vissuti con ansia, cercando le risposte di chi sappiamo: saggi interpreti di vita, sentimenti e speranza. Forse il caos è solo un esempio di paura, un riflesso condizionato da tutto ciò che ascoltiamo, viviamo, siamo indotti a pensare seguendo avvenimenti a volte sconcertanti, senza logica alcuna. Ma forse tutto ciò avviene per un grande disegno trascendentale, che comprende l’arco dell’intera vicenda dell’umanità sulla terra e anche oltre, dalla creazione del primo uomo al formarsi dei grandi imperi fino ad oggi. Indubbiamente l’umanità legata alla madre terra peregrina quaggiù soffrendo ma mira al cielo, conservando ancora la speranza che la capacità d’amore è più forte di quella dell’odio, rifugiandosi nel credo dei propri padri, nella custodia dei propri angeli a volte visibili altre no e, avvicinandoci alla Madre Chiesa che ci ha accolti con il S. Battesimo, e ci abbraccia in procinto dell’ultimo viaggio verso la pace infinita.


Sono considerazioni le nostre, che mentalmente ci accompagnano mentre andiamo all’appuntamento con S. E. il Nunzio Apostolico Mons. Parolin.
La sede della Nunziatura Apostolica è circondata dal verde. Un senso di gran pace vi si respira tra le mura. S. E. Mons. Parolin ci accoglie affabile, gentile. Gli sorridiamo grati per il suo cordiale benvenuto.Giunto in Venezuela, presso la Nunziatura Apostolica di Caracas lo scorso 03 novembre del 2009,( senza volerlo abbiamo conciliato la nostra prima intervista proprio ad un anno esatto del suo arrivo ) il Reverendissimo Monsignor Pietro Parolin, è nato a Shiavon (Vicenza) e dell’icantevole regione veneta sa esprimere il tratto sincero, la cordiale ospitalità. Dottore in Diritto Canonico è stato ordinato Sacerdote il 27 aprile del 1980 ricevendo poi, il 12 settembre del 2009 l’ “Ordinazione Episcopale” nel Vaticano.


Forse non pensava S.E. Mons. Parolin di rappresentare un giorno la Santa Sede fuori delle ataviche mura romane. Sottolinea, all’inizio della nostra conversazione, che fin da piccino desiderava essere Sacerdote e il proprio futuro lo imaginava accanto ai fedeli di qualche parrocchia della sua Diocesi. Ma Dio aveva disposto per lui un altro cammino, non diverso nella massima espressione della fede, ma certo un po’ lontano dal paesino natale che si porta sempre in cuore. Così, inizia il servizio diplomatico nella Santa Sede il mese di luglio del 1986, portanto a capo la propria missione presso le Rappresentanze Pontificie in Nigeria e Messico e nella Sezione per le Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato del Vaticano. Viene nominato Sottosegretario della stessa Sezione per le Relazioni con gli Stati, il 30 novembre del 2002 restandovi fino alla sua nomina come Nunzio Apostolico in Venezuela, avvenuta il 17 gennaio del 2010.


Gli chiediamo le impressioni riportate dagli incontri avuti con la nostra Collettività
– Sono stati incontri estremamente accoglienti. Ho conosciuto persone molto positive.
– E tra i venezuelani?
– Ho innanzi tutto recepito un fortissimo sentimento religioso ed una grande spontanea apertura della gente al senso di Dio. Ciò che più mi ha commosso e seguita a commuovermi è quando i venezuelani chiedono la “Bendiciòn”. È così dolce sentire i bambini farlo verso i propri genitori ed anche gli adulti con i più anziani della famiglia e con i sacerdoti -.
Esprimiamo a S. E. Mons. Parolin la nostra apprensione riguardante il momento storico che stiamo vivendo a livello mondiale.


La sua risposta è serena, ci aiuta senza dubbio ad andare più in la`delle parole:”Non dobbiamo perdere la speranza- sottolinea- quella speranza che per noi cristiani ha un nome un volto:Dio.
Dio che si è fatto presente nei momenti più difficili della nostra vita. La S. Madre Chiesa s’ispira al passaggio del Concilio Vaticano II, dove si parla della Chiesa con i rapporti dei fenomeni mondiali. Dice, la Chiesa :”Aldilà di tutto quello che cambia, ci sono dei valori permanenti e la sfida è non perdere mai tali valori. Sapere che questi ci portano a non ripetere il passato e che ci sono dei punti di riferimento che l’uomo non può perdere, se non vuole perdere se stesso ed il senso della propria vita. È vero, il mondo di oggi ha fatto grandi passi, ma ci ha portato più pace? Più felicità?


L’uomo è stato fatto da Dio ed a lui deve rispondere con coscienza e amore. Se si persiste nella confusione, nel rincorrere futili ricchezze e fuggevoli ingannevoli felicità, niente si è fatto in pro dell’amore verso i propri simili, verso il futuro delle nostre generazioni, del rispetto degli altri e della natura. A noi spetta collaborare sapendo che tutto ciò che si fa in positivo non è perduto. Lavorare con certezza e serenità affinchè il nostro lavoro d’oggi sia un contributo per il domani, mantenendo viva la speranza, adoperandoci con tutto il cuore per la pace e la solidarietà”.

Non è stata lunga la nostra intervista con S.E. Mons. Parolin…Poche frasi, puntuali e importanti precisazioni…ferme esortazioni alla speranza, alla comprensione, alla semplicità…rispetto per la vita altrui e per la propria…lavorare incessantemente a favore della Pace tra tutti i popoli.