Un gran gol di Parolo Toglie la vetta ai biancocelesti

CESENA – Quando la Lazio imparerà a far sfogare l’avversario per poi colpirlo cinicamente a freddo, allora sarà una capolista vera. Per adesso manca la seconda parte: a Cesena i ragazzi di Reja hanno sì sostenuto la sfuriata dei padroni di casa, ma poi non hanno saputo colpire, e anzi hanno subìto il gol che vale la perdita del primato in classifica a favore del Milan. Certo, pesa l’assenza di Hernanes e Mauri, ma forse conta di più la mentalità.

La partenza del Cesena è da coltello tra i denti: pressing, aggressività, occhio sempre alla porta. Per una ventina di minuti Giaccherini, Parolo e compagni martellano l’area avversaria e costringono anche Muslera a due o tre interventi affannosi. Per di più, gli uomini di Ficcadenti “conquistano” l’ammonizione di Diakite dopo pochi minuti, e trovano quindi nella fascia sinistra un punto debole nella retroguardia laziale, dove il francese è frenato dal rischio doppio giallo. Solo verso metà tempo la Lazio inizia ad affacciarsi nella metà campo avversaria, complice un rallentamento fisico dei romagnoli, ma non va al di là di qualche sporadico tentativo personale di Zarate. Gli spazi creati dai laziali sono invece invitanti per il Cesena, che insiste. Solo nel finale arriva la prima e unica occasione del tempo per gli uomini di Reja. E che occasione: si vede finalmente Foggia che sfodera un piatto di precisione, ed è traversa a portiere battuto. Come dire che la Lazio “potrebbe fare ma non fa”, mentre le redini del gioco restano nelle mani del Cesena fino all’intervallo.

Il Cesena concede il bis dell’avvio arrembante del primo tempo, ma stavolta il copione è molto più breve, perché la Lazio risponde da subito per le rime. Ci provano Nagatomo da una parte e Zarate dall’altfra, ma sono gli ospiti, col passare dei minuti, a prendere il sopravvento, complice lo stesso Ficcadenti: la sostituzione di un interditore come Appiah con un uomo molto più offensivo quale è Schelotto lascia ampi vuoti a centrocampo. Infatti i trequartisti laziali, soprattutto Bresciano e Foggia, iniziano a manovrare con maggiore velocità ed efficacia; quanto a Zarate, individualista e a tratti anche pasticcione, viene sostituito da Gonzalez. Tuttavia le occasioni vere si fanno attendere, perché gli stessi laziali calano atleticamente. E così eccola, la partita avviata stancamente verso lo 0-0 ma che invece viene decisa da un episodio: al 40 Parolo sfodera dal cilindro un gran destro dalla distanza che si insacca angolatissimo all’incrocio dei pali. Reja tenta il tutto per tutto inserendo Rocchi, ma è decisamente troppo tardi.