Roma e Lazio, un altro esame E Milano si scalda per il derby

Non sarà un turno per deboli di cuore. Dopo gli assaggi di questo primo scorcio di campionato, la Serie A si fa bella ed indossa l’abito lungo, il più elegante del proprio guardaroba. Si, perché il dodicesimo turno ha tutte le sembianze di una serata di gala, una di quelle importanti, frequentate dalla gente che conta e che, pertanto, non si possono perdere.

In Serie A, in realtà, ogni settimana giocano sempre tutte le squadre ma questa volta è diverso, perché “quelli che contano” di cui sopra si confrontano tra di loro. In rigoroso ordine di tempo: Juventus – Roma, Lazio – Napoli e, dulcis in fundo, a chiudere la giornata, Inter – Milan.

Tra sorprese e conferme, insomma, si sfidano le “nuove sei sorelle”, quelle che si stanno contendendo le prime posizioni, il neo stato maggiore del nostro calcio. Giochi e burle del destino, se si pensa che negli ultimi cinque anni lo scenario “pallonaro” italiano è stato dominato da un’unica squadra. Non solo futuro, però. La dodicesima giornata, infatti, riporta la mente agli anni ’80, quando la Juventus di Platini e la Roma di Falcao si giocavano, e litigavano, lo scudetto. Il fascino di quelle sfide ancora oggi rimane intatto e, forse, irraggiungibile ma la gara di sabato sera potrebbe essere decisiva, proprio come all’ora. All’Olimpico di Torino, infatti, si presenterà una Roma in salute, rigenerata dai recenti successi.

Dopo il pareggio di Parma, tra Champions e campionato, i giallorossi hanno conquistato quattro vittorie consecutive, riportandosi in corsa per il primato e, grazie al trionfo di Basilea, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno di coppa dei campioni. Il successo nel derby, poi, ha riportato quella euforia e quella fiducia che serviva a tutto l’ambiente. La Juventus, dal canto suo, continua ad essere in piena emergenza. Anche contro il Brescia, seppur non si sia infortunato nessuno, il tecnico di Aquileia ha perso l’ex giallorosso Motta, a causa di un’ammonizione che gli costerà la squalifica. C’è grande curiosità attorno alla prova che offrirà Alberto Aquilani, romano e romanista ed ex capitan futuro che, come Totti e De Rossi, aspirava a chiudere la carriera nella sua città e nella sua squadra del cuore.

Alle 12:30 del giorno dopo, la Lazio riceverà tra le proprie mura il sempre più lanciato Napoli di Walter Mazzarri. Nonostante ci sia solo un punto di distacco, le due formazioni, rispettivamente seconda e terza forza del torneo, stanno passando un momento decisamente diverso. In quattro giorni in casa biancoceleste è cambiato tutto. Dopo il derby, gli aquilotti hanno perso pure a Cesena, dovendo rinunciare anche al primato in classifica. I partenopei, invece, sono reduci dall’importantissima vittoria sul campo del Cagliari, maturata a tempo scaduto, quando ormai pareva che la sfida fosse indirizzata verso il pareggio. In Romagna, senza l’escluso Hernanes, la Lazio ha faticato più del lecito, come ammesso dallo stesso Reja. I campani, inoltre, fino ad ora hanno dimostrato di essere più pericolosi in trasferta che in casa, il che rappresenta un’ulteriore insidia per la Lazio. Per Zarate e compagni, quindi, sarà un impegno tutt’altro che facile, tra due formazioni cui sognare qualcosa di più non è vietato ma che hanno nella Champions League l’obbiettivo più facilmente realizzabile. Nel posticipo domenicale delle 20:45, poi, i riflettori si sposteranno a San Siro, la scala del calcio italiano. Dici Inter – Milan e pensi allo scudetto, ma non solo. Sarà il primo derby della madonnina per Benitez ed Allegri, anche se a far più rumore di tutto sarà l’assenza di Mourinho, uno che raramente riesce a passare inosservato. Il derby, con ogni probabilità, avrà l’incarico di svelare le reali prospettive delle due milanesi, viste da più parti come le principali pretendenti allo scudetto ma che, fino ad ora, non sempre hanno convinto.

L’Inter, che sta incontrando più di qualche difficoltà, non sembra più l’invincibile armata degli anni precedenti mentre il Milan degli extraterrestri in attacco, in difesa, soprattutto quando manca Nesta, pare fin troppo umano. In vetta, al momento, ci sono i rossoneri che proprio nella sfida più importante dovranno dimostrare di essere all’altezza della situazione. Ancora una volta, quindi, saranno luci a San Siro.